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Maddalena Urbani aveva incontrato un pusher a San Giovanni meno di ventiquattr'ore prima di morire per overdose a Roma Nord in casa di Rajab Abdulaziz, un siriano poi finito ai domiciliari proprio per quel decesso. E lo spacciatore di San Giovanni, ad oggi, non è stato identificato. Manca un tassello, quindi, per ricostruire la morte della ventenne umbra, figlia dello scienziato che ha scoperto la Sars. Dall'ordinanza del tribunale del Riesame che ha respinto la scarcerazione di Abdulaziz, arrestato con l'accusa di omicidio volontario per non aver fatto nulla per salvare la ragazza, è emerso che il giorno prima della morte, poco dopo il suo arrivo a Roma con l'amica Kaoula El Haouzi, Maddalena Urbani aveva incontrato un giovane. E da quell'incontro l'amica l'aveva vista tornare con una busta di pane, dove, come le aveva detto la ragazza, «c'era anche dell'altro», si legge nelle motivazioni.
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LO ZIO
Kaoula (pure lei indagata per non aver chiamato tempestivamente i soccorsi) aveva riferito che il 26 marzo aveva deciso di accompagnare Maddalena da Perugia a Roma, dove sapeva che avrebbe dovuto far visita a dei parenti.
NESSUN SOCCORSO
Le ragazze avevano quindi raggiunto casa del siriano, che era ai domiciliari per spaccio e che per 15 ore, nonostante le condizioni di Maddalena precipitassero, non aveva richiesto un'ambulanza, ma si era limitato a chiamare a due amici, tra cui un tossicodipedente, pagato con una dose di eroina, che non aveva completato gli studi di medicina. Dall'autopsia è poi emerso che Maddalena è morta per un cocktail di metadone, benzodiazepine e cocaina. Che tipo di droga abbia fornito il pusher di San Giovanni rischia di restare un giallo. Il difensore del siriano, Andrea Palmiero, ha sempre ribadito che il suo assistito non aveva ceduto stupefacente alla Urbani - l'accusa di spaccio è caduta - e che solo per ignoranza aveva soltanto sottovalutato le reali condizioni della ragazza. Secondo i giudici, invece, Rajab sapeva che Maddalena aveva assunto droga e non aveva chiamato i soccorsi per non avere ulteriori grane con la giustizia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero