Atac, i turni dei macchinisti nel mirino: «Sul badge sarà tolleranza zero»

La stretta sui conducenti assenteisti e ritardatari della metro romana, anticipata ieri dal Messaggero, è appena stata varata dai vertici dell'Atac. Con una...

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La stretta sui conducenti assenteisti e ritardatari della metro romana, anticipata ieri dal Messaggero, è appena stata varata dai vertici dell'Atac. Con una disposizione firmata dal direttore del Personale, Paolo Coretti, la più grande partecipata dei trasporti d'Italia ha fissato paletti più stringenti per controllare la presenza in servizio dei dipendenti, a partire dall'utilizzo del badge, introdotto dall'ex giunta Marino nel luglio 2015 e sempre osteggiato dai macchinisti. Da allora i conducenti della metro hanno l'obbligo di timbrare a inizio e fine turno nei depositi assegnati. D'ora in poi, si legge nella circolare, non sarà più «consentita elasticità o tolleranza rispetto all'inizio del turno». Ecco perché sono state aumentate le sanzioni. «Fermo restando le conseguenze di carattere disciplinare per eventuali danni al servizio, come le corse soppresse, in caso di ritardo fino a 30 minuti, verranno decurtati i 30 minuti di presenza in servizio».


«NESSUNA ELASTICITÀ»
In sostanza, chi timbrerà il cartellino anche solo con qualche attimo di ritardo, perderà in busta paga mezz'ora dalla giornata lavorativa. E lo stesso avverrà per i ritardi successivi: «Verranno applicate ulteriori decurtazioni a blocchi di mezz'ora. Esempio: da 31 minuti a 60: un'ora di decurtazione».

Il giro di vite riguarderà anche chi dimentica troppo spesso il tesserino a casa. «Violazioni ed omissioni, soprattutto se ricorrenti (seppur dovute a casi di dimenticanza e superficialità) possono assumere specifica rilevanza sul piano della valutazione comportamentale e quindi disciplinare». E ancora: «Un elevato numero di omesse timbrature e/o di ripetute dimenticanze del badge aziendale non possono in ogni caso essere ammissibili». Di conseguenza «potranno essere ricondotte a inosservanza delle vigenti disposizioni aziendali» e potranno trasformarsi in «responsabilità disciplinari, che possono configurare anche profili di maggiore gravità».

STIPENDI PIÙ LEGGERI
Chi scorda a casa il tesserino troppo di frequente rischia di finire sotto procedimento interno, ma anche di ritrovarsi con una busta paga più leggera, dato che «in caso di inosservanza dell'obbligo di timbratura sarà retribuito soltanto il tempo macchina programmato per quel turno», vale a dire i minuti di guida effettiva.

IL REPORT

A spingere i vertici dell'Atac alla linea della tolleranza zero contro i dipendenti assenti o in ritardo sono i numeri delle presenze in servizio, giudicati ormai non più sopportabili dalla municipalizzata. Secondo il rapporto sul primo trimestre 2017, al netto di ferie e riposi settimanali, circa 1.400 dipendenti di Atac danno forfait ogni giorno. Di questi 750 sono autisti o conducenti delle metro, oltre la metà dei quali - ossia 380 - non timbra il cartellino per malattia. Una delle percentuali più alte è quella dei macchinisti (12,5 per cento di assenze), con i problemi di salute che pesano per il 5,5 per cento e i permessi legati alla legge 104 per il 2,5 per cento. Ma anche le ore di guida effettiva, che da contratto dovrebbero essere 5 per la metro A e 4 e mezzo per la metro B, nei fatti, in base ad alcuni controlli interni, sarebbero molto più basse, mediamente di poco superiori alle tre ore.

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Il Messaggero