Prima i pesci morti rinvenuti lungo le spiagge di Passoscuro, nei pressi dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, subito dopo la fuoriuscita di cherosene sul Rio Palidoro...
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Inquinamento. Che la situazione stia degenerando nelle aree colpite dall'inquinamento lo attesta la moria di animali tra Passoscuro e Maccarese, fino a Fregene. «La situazione è tragica - continua il responsabile dell'oasi Wwf del Litorale romano, Riccardo Di Giuseppe, in linea con quanti ribadito anche dalla Lipu - nelle aree lungo i canali delle tre oasi Foce Arrone, Macchia Grande e Vasche di Maccarese. Non si capisce come simili impianti possano essere in balìa dei balordi. Ci voleva più tempestività dopo la fuoriuscita di cherosene». Sos scattato anche negli altri comuni costieri. Chiazze oleose trasportate dalle correnti marine sarebbero già arrivate a Ladispoli e Cerveteri.
Il disastro. I danni del disastro ecologico non sono stati ancora quantificato. Il Comune di Fiumicino si è subito allertato. «A causa delle presenza di tracce oleose sul territorio - dice il sindaco Esterino Montino - ho emesso un'ordinanza di divieto di utilizzare, per qualunque uso e in qualunque modo, le acque del fiume Arrone lungo tutto il tratto che dal casello di Fregene dell'autostrada Roma-Civitavecchia arriva alla foce, e del Rio Palidoro dal punto dell'attraversamento dell'autostrada fino alla foce. Ho ordinato anche il divieto per gli allevatori di far abbeverare il proprio bestiame al pascolo in libertà nei tratti indicati dei due corsi d'acqua». E dopo l'ennesimo sopralluogo Montino ha aggiunto: «Informerò la Procura della Repubblica e l'Arpa,
l'Agenzia regione per la Protezione dell'ambiente, sulle conseguenze del disastro ambientale. Una biologa del comune di Fiumicino insieme al presidente della commissione ambiente del
comune di Fiumicino, al delegato della protezione civile e alla polizia locale hanno effettuato controlli su viale Maria, lungo il Rio Tre cannelle, dove sono state posizionate delle barriere oleo
assorbenti».
La stima dei danni. «Appare chiaro che siamo in presenza di un impatto sull'ambiente che, con il passare del tempo, sta assumendo contorni pesanti. Ancora non c'è una stima da parte dell'Eni di quanto carburante si sia sversato - afferma Montino - è un disastro completo ed anche un colpo alla catena alimentare animale. Mi viene da dire che mi attendevo, nonostante lo sforzo ed il lavoro dei tecnici sul campo, una maggiore reazione da parte dell'Eni, è mancato un piano di sicurezza e di rilevamento ambientale in situazioni di emergenza come questo».
I controlli. Continui i sopralluoghi della Capitaneria di porto, della polizia locale e della protezione civile per verificare l'invasione del carburante nei terreni circostanti della foce Arrone e al Villaggio dei Pescatori di Fregene. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero