M5S in pressing su Raggi: «Via Bergamo, serve un vicesindaco grillino»

M5S in pressing su Raggi: «Via Bergamo, serve un vicesindaco grillino»
Non un rimpastino. Ma un vero e proprio tagliando alla giunta, con un nuovo vicesindaco (sarebbe il terzo in un anno di consiliatura) dal pedigree grillino doc. Per puntellare...

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Non un rimpastino. Ma un vero e proprio tagliando alla giunta, con un nuovo vicesindaco (sarebbe il terzo in un anno di consiliatura) dal pedigree grillino doc. Per puntellare l'amministrazione di Virginia Raggi, anche in vista dei possibili risvolti giudiziari (come un eventuale processo per le nomine di Marra e Romeo), il gruppo M5S ha alzato il pressing per «riequilibrare» la squadra di governo di Roma. L'obiettivo è scalzare dalla poltrona di numero due del Campidoglio Luca Bergamo, considerato troppo «vicino al centrosinistra» per i suoi trascorsi nel Pd, e insediare un big dell'Aula Giulio Cesare con un curriculum da attivista Cinquestelle senza macchie. Il profilo sembra ormai essersi delineato e corrisponde a quello di Paolo Ferrara, il capogruppo dei pentastellati in Assemblea capitolina. Dopo una serie di riunioni riservate, la proposta è stata recapitata all'entourage della sindaca Virginia Raggi.


GLI EQUILIBRI
Il messaggio che arriva dalla pattuglia grillina è chiaro: finora nella squadra di governo di Roma c'è stato «troppo Pd». Il capofila degli «stranieri» è ovviamente Bergamo, che a marzo ha portato in giunta il suo ex capostaff Luca Montuori, ma anche l'assessore al Bilancio Andrea Mazzillo, la responsabile dell'Ambiente Pinuccia Montanari, con un passato nelle giunte di centrosinistra prima a Reggio Emilia (con Graziano Delrio sindaco) e poi a Genova. Insomma, «tanti che vengono dai dem, pochi che hanno cominciato con i meetup», per dirla con una battuta che viene rilanciata nelle chat interne. Dove si citano insistentemente le ultime mosse di Chiara Appendino che, all'indomani degli incidenti di piazza San Carlo, ha varato un mini-rimpasto con l'obiettivo di allontanare dalla giunta torinese una figura tecnica (l'assessore all'Ambiente Stefania Giannuzzi), nominando al suo posto il capogruppo del M5S in consiglio comunale. Una manovra che i grillini romani vorrebbero copiare e incollare in Campidoglio, assegnando però al capogruppo Ferrara i galloni di vicesindaco.

LE NOMINE
Bergamo, in questo scenario, resterebbe alla guida della Cultura, ma come assessore semplice. Con un ruolo depotenziato e un margine d'azione ridotto nella partita delle nomine nelle società partecipate, a cominciare da Zetema, la municipalizzata che gestisce le attività culturali del Comune, dove il vicesindaco vorrebbe insediare nel Cda due nomi della sinistra romana, Enrico Castrucci (presidente della Maratona di Roma) e Pietro Barrera, ex city manager con Rutelli sindaco poi segretario generale del Maxxi guidato dalla Melandri. Mentre l'ala lombardiana della maggioranza spinge per dare pieni poteri a Roberto Diacetti, oggi a capo di Eur Spa, che ha appena giocato un ruolo importante per l'approdo della Formula E a Roma.


I tempi del rimpasto? Diversi pezzi del M5S vorrebbero schiacciare sull'acceleratore, senza aspettare le dimissioni che Massimo Colomban ha annunciato per settembre. Alla fine però sarà la sindaca a decidere. Tenendo conto che diversi pentastellati insistono per avere anche un assessore alla Scuola, delega affidata oggi a Laura Baldassarre, insieme alle Politiche sociali. Meno probabile invece lo spacchettamento dei Lavori pubblici dall'Urbanistica, considerato che quella che è stata data per settimane come assessore in pectore per la Manutenzione urbana, Margherita Gatta, è stata ingaggiata nello staff di Luca Montuori come consulente.

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Il Messaggero