Scialla e Pasqualino: al Bioparco i due lupi feriti dai cacciatori

Scialla e Pasqualino
Settecentomila visitatori ogni anno e decine di ragazzi delle scuole ogni giorno decidono di andare alla scoperta di animali...

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Settecentomila visitatori ogni anno e decine di ragazzi delle scuole ogni giorno decidono di andare alla scoperta di animali e di piante nel Bioparco di Roma. La struttura non solo mira alla conservazione delle specie, ma funziona anche da ricovero per animali in difficoltà. E’ questo il caso di Scialla e Pasqualino, due lupi italiani che da qualche giorno sono i due nuovi ospiti del Bioparco.

Federico Coccìa, presidente della fondazione del Bioparco racconta la loro storia: “Hanno un passato differente, uno viene dalla Toscana e l’altro dall’Abruzzo, si sono incontrati al Bioparco; uno è stato investito da una macchina e l’altro è stato preso da una tagliola di un bracconiere. Entrambi sarebbero morti, se non li avessimo salvati, curati e portati da noi. Li abbiamo ristabiliti non solo fisicamente, ma anche psicologicamente”.

Infatti, Scialla e Pasqualino sono degli animali che hanno avuto dei problemi e sono stati traumatizzati, prima di fidarsi nuovamente ci metteranno molto tempo. I veterinari nei primi mesi li hanno curati dal punto di vista fisico con visite e operazioni chirurgiche e ora li stanno riabilitando dal punto di vista psicologico, debbono essere trattati con delicatezza, ma stanno migliorando ogni giorno.

Coccìa spiega: “Io faccio sempre riferimento al film ‘Balla con i lupi’ quando Kevin Costner si avvicina ai lupi lo fa piano piano e con molta delicatezza ed è questo il metodo con cui si riesce a entrare in contatto con loro. Purtroppo questi due lupi se tornassero in natura non riuscirebbero a sopravvivere per due motivi, uno perché zoppicano ancora e l’altro perché sono entrati ormai in confidenza con l’uomo durante il periodo di degenza”.

Ma conosciamo meglio questi due lupi italiani: la femmina è Scialla e ha tre anni ed è stata ritrovata in Abruzzo con un laccio legato alla zampa, quello usato dai bracconieri per la cattura dei cinghiali. Il maschio è Pasqualino e ha undici anni ed era in condizioni molto gravi a seguito dell’incidente e anche a causa di un avvelenamento.

L’area dove ora vivono insieme si trova all’interno del Bioparco e si chiama Selva dei lupi. 2000 metri quadrati in cui si stanno adattando al nuovo habitat, giocano insieme e fanno branco.

Il Bioparco si muove nella direzione della salvaguardia del lupo, perché come ricorda Coccìa: “E’ altamente minacciato dai bracconieri, ma anche dai pastori che li temono, perché mangiano il gregge e dall’inquinamento ambientale”.

Esistono ancora persone che uccidono gli animali per denaro e cacciano il lupo, il cinghiale, la volpe, il tasso e la spinosa.

Tra qualche giorno sarà inaugurato all’interno del Bioparco il museo del crimine ambientale, per far conoscere agli adulti e ai ragazzi i reperti sequestrati dal corpo Forestale dello Stato negli ultimi venti anni, così da far arrivare loro il messaggio che uccidere gli animali porta alla loro estinzione e che bisogna rispettarli e non abbatterli.

Educazione ambientale, salute degli animali e conservazione delle specie estinte sono i tre obiettivi del Bioparco.

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Il Messaggero