Lumsa, nasce l'osservatorio per la storia del risorgimento italiano: così i giovani si avvicinano alla storia

«L’ archivio di solito è inteso come un’entità negativa, un ammasso di carte pieno di polvere e disordinato e ciò rende l’archivio l’ente più difficile da studiare.» Questo ha dichiarato Caterina Fiorani direttrice di archivio e biblioteca della Fondazione Camillo Caetani.

Aula piena all'università LUMSA di Roma, gli studenti sostengono la prima riunione dell'osservatorio del risorgimento italiano
Oggi, 24 novembre presso l’università LUMSA di Roma si è svolta la prima iniziativa dell’ “Osservatorio per la storia del risorgimento...

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Oggi, 24 novembre presso l’università LUMSA di Roma si è svolta la prima iniziativa dell’ “Osservatorio per la storia del risorgimento italiano” assieme alla “Fondazione Caetani”, con sede a Largo Argentina.

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L’ “Osservatorio storia del risorgimento italiano” è nato su un’iniziativa degli studenti LUMSA, ora al secondo anno del corso di scienze politiche e internazionali. La volontà che ha animato gli studenti nella creazione di un ente del genere, è stata quella di comprendere e spiegare dai giovani ai giovani, come si studia la storia del risorgimento in Italia e l’impatto che tali riflessioni potrebbero apportare alla società moderna.

Il titolo del convegno odierno, nonché tema di riflessione generale è: “Biografie e archivi di famiglia”.

La fondazione Caetani coinvolta nello sviluppo delle sulle suddette tematiche, raccoglie quasi mille anni di documentazioni, più precisamente dal 950 al 1940.

«L’ archivio di solito è inteso come un’entità negativa, un ammasso di carte pieno di polvere e disordinato e ciò rende l’archivio l’ente più difficile da studiare.» Questo ha dichiarato Caterina Fiorani direttrice di archivio e biblioteca della Fondazione Camillo Caetani.

Ed è anche in risposta a tali complessità che si inserisce l’iniziativa dell’osservatorio, che mira, anche tramite l’utilizzo di social e piattaforme web, a cercare di appassionare di più giovani alla storia, instaurando una connessione intergenerazionale.

Del resto, come afferma anche Antonio Rodinò di Miglione, presidente della Fondazione Camillo Caetani, quello che siamo è necessariamente connesso ai diversi modi in cui è stata scritta la storia: «E’ difficile acquisire cosa farò domani se non conosco ciò che è avvenuto ieri. La storia ci aiuta a scegliere.»

 

 

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Il Messaggero