E' morta Lucia Ottobrini, partigiana protagonista della Resistenza romana

Lucia Ottobrini
È morta a Roma, all'età di 91 anni, Lucia Ottobrini, figura storica della Resistenza. La sua scomparsa, rende noto l'Anpi di Roma, è avvenuta ieri nella clinica San...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È morta a Roma, all'età di 91 anni, Lucia Ottobrini, figura storica della Resistenza. La sua scomparsa, rende noto l'Anpi di Roma, è avvenuta ieri nella clinica San Raffaele di Rocca di Papa. Partigiana combattente, nata a Roma nel 1924, impiegata, medaglia d'argento al valor militare, è stata impiegata del ministero del Tesoro.




Quando entrò, a 18 anni, nella Resistenza romana (i nomi scelti a copertura furono 'Maria« e »Ledà), fece parte dei Gap centrali. Tra le tante azioni alle quali ha partecipato, ricorda l'Anpi, quella con Marisa Musu e Carla Capponi dinnanzi alla caserma dell'81° Fanteria di via Giulio Cesare, per ottenere la liberazione dei civili arrestati; quelle per l'approntamento dei campi di lancio per gli aerei alleati; l'attacco ai fascisti in via Tomacelli; l'azione gappista di via Rasella. Nel dopoguerra ha sposato il matematico Mario Fiorentini, allora studente e, durante l'occupazione di Roma, comandante del Gap «A. Gramsci».



Sulla scelta che ha condizionato tutta la sua vita, Lucia Ottobrini aveva avuto modo di dichiarare: «La principale motivazione della mia scelta antifascista fu sicuramente l'entrata in guerra contro la Francia, la mia seconda patria, l'infamia di un'aggressione contro un Paese che era stato già piegato dai tedeschi. Poi le leggi razziali. Molta gente, specie nel 'popolinò, aveva creduto in una matrice proletaria del fascismo e in una certa propensione ad occuparsi della povera gente e questo spiega il consenso di massa che il fascismo, e il fascino personale di Mussolini, avevano conseguito».



«Con i fallimenti della campagna di Grecia e di Russia - aggiungeva - si capì subito però che la guerra non sarebbe stata la passeggiata imprudentemente promessa. Fu il fatto di aver passato la prima parte della mia esistenza in un ambiente proletario e i miei trascorsi in Francia, che fecero maturare in me la coscienza di stare dalla parte degli operai e del popolo». Nel 2004, Lucia Ottobrini è stata tra i firmatari dell'appello al Presidente Ciampi, perché fosse degnamente celebrato il sessantesimo della Liberazione.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero