Una perizia psichiatrica per verificare se la diva Gina Lollobrigida sia lucida. O se, invece, sia stata raggirata per anni dal suo giovane manager, Andrea Piazzolla, che è...
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SCALATA SOCIALE
Piazzolla, oggi trentenne, proviene dalla periferia di Tor de' Cenci e piomba nella vita della Lollo nel 2009. Inizia a frequentare la villa sull'Appia dove la diva risiede e parte come tuttofare con delega alla tintoria. Poi, pian piano, carpisce la fiducia della Lollobrigida. Diventa amico, consigliere e, alla fine, manager. La scalata sociale del giovane è vertiginosa. Nel 2011, a soli 24 anni e senza esperienze nel settore, si ritrova a curare un patrimonio milionario. Ha libero accesso ai conti della diva, diventa amministratore unico delle società che gestiscono tutti i beni della donna. Da quel momento, a casa Lollo iniziano in serie operazioni economiche sospette, che la procura definisce «abnormi e pregiudizievoli». Piazzola acquista e noleggia auto e moto per più di un milione. Vende poi tre appartamenti a Roma per due milioni e mezzo. Nella denuncia presentata dai familiari della diva, Milko e Dimitri Skofic, rispettivamente figlio e nipote, e Javier Rigau - l'ex marito recentemente assolto dall'accusa di truffa in danno della star - si legge che il manager avrebbe isolato l'attrice, allontanato parenti e amici di una vita. Il trentenne ostenta sui social uno stile di vita sontuoso: pubblica foto di fuoriserie e vacanze a bordo di yacht.
La procura vuole ora capire se la donna sia capace di intendere e di volere, o se sia stata ingannata. Agli atti dell'inchiesta, c'è già la consulenza medico legale di parte, redatta dal professor Vincenzo Pascali, ordinario nell'università Cattolica di Roma. Lo specialista sostiene che la Lollo sia affetta da un disturbo della personalità caratterizzato da narcisismo e labilità emotiva, e che si trovi in uno stato di «sudditanza psichica». Dal canto suo, Piazzolla, assistito dall'avvocato Fabrizio Siggia, è convinto di poter dimostrare la propria innocenza. «La signora Lollobrigida è serena e non vede l'ora di chiarire l'intera vicenda, è amareggiata perché la denuncia è stata presentata dai suoi familiari» dice il penalista che, oltretutto, ha assistito la diva nella causa contro Rigau.
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Il Messaggero