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L'istituto francesce Chateaubriand di Roma si prepara all'inizio dell'anno scolastico con regole anti Covid stringenti: «Green Pass obbligatorio per il personale», «obbligo cambio mascherine ogni 4 ore» e richiesta ai genitori di «far testare prima del rientro i ragazzi non vaccinati».
Rientro al Lycee Chateaubriand
Giovedì al Lycee Chateaubriand di Roma suonerà la prima campanella dell'anno scolastico 2021-2022. Gli studenti che torneranno sui banchi dovranno presentare all'insegnante delle primarie o al personale di sorveglianza per le secondarie «un'attestazione sull'onore», cioè la compilazione di un modulo, inviato alla famiglie del prestigioso istituto francese della Capitale, in cui si impegnano al rispetto della regolamentazione sanitaria stabilita dal Governo italiano e del protocollo sanitario previsto dal regolamento dell'Istituto.
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Green pass obbligatorio
Lo scrive in una lunga lettera alle famiglie il proviseur, Danile Pestourie, che comunica tra l'altro l'obbligo di Green Pass per tutto il personale scolastico e domanda ai genitori «di far testare prima del rientro i ragazzi non vaccinati». La scuola sarà garantita quest'anno in presenza «per tutte le classi e per la totalità degli orari», si legge nella lettera. «Il nostro protocollo sanitario è sempre valido e continuerà a essere applicato», spiega Pestourie comunicando oltre all'obbligo della certificazione verde per il personale «a partire dal Cp (prima elementare - ndr) l'obbligo delle maschere di tipo chirurgico all'interno dell'Istituto.
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Il cambio della mascherina
La mascherina dovrà essere cambiata ogni 4 ore, e la maschera di ricambio dovrà essere custodita in una busta protettrice». «Tornerà a pieno regime la mensa scolastica», utilizzata l'anno scorso solo da chi ne faceva richiesta. Ma sarà messa in opera «una disposizione particolare degli spazi - informa il Dirigente - per garantire, per mezzo di uno scaglionamento molto preciso dei passaggi delle classi, il distanziamento al momento dei pasti. La vigilanza sanitaria resta per tutti noi un obbligo maggiore, in questo momento dove la pandemia è ben contenuta in Italia ma presenta sempre dei rischi di recrudescenza per via delle varianti».
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Il Messaggero