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I SOCIAL E IL BOOKCROSSING
Nel corso del tempo Matteo ha pensato che fosse più funzionale offrire un'alternativa a quelle persone che preferivano disfarsi dei grandi autori letterari: «Ho iniziato a postare sui gruppi Facebook di San Paolo e Garbatella, invitando la gente a contattarmi se aveva intenzione di svuotare le librerie.
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NON SOLO LIBRI
Matteo si preoccupa anche del destino di vecchi cd e dvd, a proposito di questi ultimi c'è una cosa che proprio non ha digerito: «Una volta ho visto il dvd di Pulp Fiction gettato come una vecchia scatola. Ho avuto la stessa reazione di Checco Zalone quando vede le orecchiette nella spazzatura». Tornando invece alla letteratura è stato un altro episodio a colpirlo in negativo: «Mi ha fatto davvero male quando ho ritrovato una copia del Diario di Anna Frank ai piedi di un secchione dell'indifferenziata. La gente butta di tutto, anche altri grandi capolavori, ma di quel testo, soprattutto per la storia che racconta, non ce ne si può disfare in quella maniera. Per me è inaccettabile». Ma quali sono i motivi che portano le persone a disfarsi in una maniera così sprezzante di tutto questo? «La fretta. La maggior parte delle volte mi trovo davanti persone che devono traslocare, ristrutturare oppure semplicemente cambiare un mobile e hanno necessità di far posto il prima possibile. Quindi mettono in una busta, escono dal portone e buttano tutto non pensando che una storia, un film o una canzone non possono essere equiparati a degli oggetti materiali. Ci vuole rispetto perché non sono spazzatura».In attesa che qualcun altro emuli il lavoro di questo ragazzo calabrese, gli abbandoni letterari sembrano essere diminuiti: «Sono sempre in giro e devo dire che le cose stanno migliorando. Sanno che possono chiamare uno che viene a ritirarglieli a casa oppure i più pigri me li fanno trovare in un sacchetto poggiato sopra il cassonetto, tanto sanno che poi passo io». Ma qual è la prossima missione? «Ho scritto un romanzo che presto pubblicherò e il mio auspicio oltre che venga apprezzato è sempre lo stesso: non trattate mai i libri come fossero spazzatura». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero