Roma, le fontane come piscine: nessuno ferma i vandali

Roma, le fontane come piscine: nessuno ferma i vandali
Altro che in punta di piedi, i turisti a Roma si aggirano come fossero a casa loro, anzi anche di più. È vero, fa caldo, ma scambiare le nostre fontane monumentali...

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Altro che in punta di piedi, i turisti a Roma si aggirano come fossero a casa loro, anzi anche di più. È vero, fa caldo, ma scambiare le nostre fontane monumentali per vasche da bagno è troppo. A nessuno verrebbe in mente all'estero di sciacquettarsi nelle piazze altrui, forse è questa città così abbandonata a se stessa, senza chi controlla e fa multe, che fa credere di essere arrivati in un parco dei divertimenti, dove tutto è possibile, senza limite alcuno. Non c'è bisogno di essere un hooligans, né un tifoso francese in festa. Nemmeno l'assalto dopo il trionfo ai Mondiali dei turisti transalpini alla copia ottocentesca della fontana della Terrina a piazza Campo de' Fiori, ha suggerito una stretta sulle abitudini dei nostri ospiti , maggiori controlli, quantomeno in attesa che sia votato (la bozza è ferma da settembre), il nuovo regolamento di polizia urbana di Roma capitale che prevede un daspo di 48 ore e una multa di 450 euro per il trasgressore.


Invece, docili coppie di fidanzati, famiglie accaldate con sandali e cappelli, approfittano per mettere a mollo i piedi ma in alcuni casi restano in costume e si rinfrescano integralmente.

Sembra una piscina comunale il fontanone del Gianicolo, accerchiato come fosse una bagnarola da turisti in pausa -pediluvio.

Con i piedi a mollo fino alle ginocchia c'è chi scatta selfie, chi chiacchiera, chi si ristora. C'è spazio per tutti e nessuna divisa che distolga dal proposito e incuta timore. Non solo bagni, tutti in posa dentro le fontane anche a rischio di danneggiarle a piazza del Popolo, uno scatto e un ammollo, anche qui gli incivili calati nella capitale non hanno nessuno che li riporti all'ordine.

BAMBINI A CAVALLO SUI LEONI
Bambini a cavallo dei leoni in marmo della fontana del Valadier, turiste seminude che si rinfrescano indisturbate. L'inciviltà è contagiosa e striscia verso piazza della Repubblica, anche qui c'è chi non si accontenta di mettere i polsi sotto gli zampilli, ma ne approfitta per una bella rinfrescata generale. Tutt'intorno un bivacco scostumato, che poco s'intona con lo scenario del centro storico della capitale.

Chi si bagna la testa, chi sale sui marmi, chi si sdraia, chi calpesta i monumenti. Fontane sotto assedio come fosse bagni pubblici, piscine urbane, terme antiche.

Il rito del lavarsi i piedi sembra aver sostituito quello del lancio della monetina, non risulta esserci altra capitale europea né città d'Italia dove abbia preso piede questo costume oramai incivile, che affonda nella notte dei tempi, ossia quando i viandanti arrivati da lontano si fermavano a refrigerarsi con l'asino o il cavallo, nelle tante fontane di Roma.

FAMIGLIE DIVERTITE

Dalla Barcaccia di piazza di Spagna a piazza Navona, le meraviglie della capitale non sono ammirate in quanto tali, ma piuttosto svilite, ridotte avasche. Basta vedere come si divertono i turisti sotto i getti della fontana nei pressi dell'Ara Pacis. Ecco la signora in posa con il cappello e tutta bagnata, ecco il figlio in costume, poi tutti insieme per un bel bagno di gruppo. Una città d'arte profanata da barbari in canotta e cappellino, un enorme - quanto unico - museo a cielo aperto messo a rischio ogni estate. Con le opere di Bernini e Borromini, scambiate per piscine, assediate da un turismo di massa che porterà a casa una foto del suo piede nella fontana rimandando all'infinito il messaggio che a Roma tutto è possibile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero