Roma, commessi, segretari e facchini: 20mila posizioni aperte nel Lazio (ma i candidati sono pochi)

Giovedì il Talent day di Concommercio per far incontrare aziende e potenziali assunti

Roma, commessi, segretari e facchini: 20mila posizioni aperte nel Lazio (ma i candidati sono pochi)
Due spaccati, due mondi dai confini delineati: quello di chi il lavoro l'ha perso e non «lo cerca più perché gli basta il reddito di cittadinanza e quello...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Due spaccati, due mondi dai confini delineati: quello di chi il lavoro l'ha perso e non «lo cerca più perché gli basta il reddito di cittadinanza e quello invece composto da giovani e giovanissimi disposti a qualsiasi impiego pur di lavorare», spiega Sergio Paolantoni, presidente della Fipe Confcommercio. A Roma con la crisi indotta dalla pandemia del Covid-19 si sono aperte circa «ventimila posizioni nei settori che vanno dalla ristorazione all'accoglienza, dall'intrattenimento al catering e agli eventi», prosegue Paolantoni ma è difficile riuscire a coprire tutte queste posizioni. Anzi, stando all'andamento su offerte e impieghi coperti il saldo è ancora negativo. «Pesa la volontà a non perdere il contributo statale senza lavorare e la richiesta di alcuni di lavorare in nero per non perdere il beneficio», spiega ancora il numero uno della Fipe. Sono anche i dati sulle offerte di lavoro conteggiate dall'Associazione insieme ad InfoJob a dare la misura di una situazione dove il lavoro manca solo per chi non lo vuole cercare. Il Lazio infatti è al sesto posto nella classifica nazionale delle Regioni con il più alto numero di offerte di impiego.

Reddito di cittadinanza, flop dei progetti sociali a Roma: nessuno vuole pulire la città


I SETTORI
C'è sicuramente il settore del turismo e quello della ristorazione, che proprio nel periodo della pandemia ha accusato il colpo maggiore, ma nel podio delle posizioni più cercate da aziende ed attività commerciali c'è il settore delle vendite (15,5%) e dunque commessi e cassieri, quello dell'amministrazione, contabilità e segreteria (10,5%) e il commercio Gdo Retail (10,1%) ovvero tutto il settore che manda avanti migliaia di attività commerciali ma che non si vede perché fa parte, ad esempio, del facchinaggio o del magazzinaggio. Entrando nel dettaglio il Lazio viene dopo Veneto e Lombardia per numero di offerte ma la provincia che cerca di più - gioco forza - è quella di Roma. Nella Capitale infatti le offerte e gli annunci rappresentato l'81,6% del totale, segue Latina con il 7,5% e Frosinone con il 6%. Sono posizioni aperte che le aziende contano di riempire alla svelta per non incrinare ancora di più una parte considerevole dell'economia non solo romana.


LA GIORNATA


Ed è anche per questo che proprio la Fipe Confcommercio in collaborazione con InfoJobs ha organizzato per giovedì il Talent day una giornata in cui domanda e offerta potranno incontrarsi, dove le aziende ma anche i ristoranti, i locali, le attività commerciali e le imprese del terzo settore potranno mostrarsi e dove chi cerca lavoro potrà presentarsi. La Fipe offrirà 110 posti da coprire in tutti i settori anche in vista dell'estate e le domande di adesione alla giornata sono già moltissime. «Il lavoro lo si cerca - aggiunge Paolantoni - nonostante una sacca di persone abbia deciso di vivere solo con il reddito di cittadinanza». Su questo il numero uno della Fipe tende a rimarcare un concetto: «L'emergenza sanitaria non ha provocato degli effetti solo nell'immediato, assistiamo adesso a questo colpo di coda che rischia di far cessare moltissime attività ma c'è una linea di confine, una demarcazione netta che ci fa essere ottimisti: per tutti coloro che il lavoro hanno smesso di cercarlo perché ricevono il reddito di cittadinanza - conclude il numero uno della Fipe - c'è una compagine nutrita e numerosa, composta soprattutto di giovani volenterosi che sono disposti a ricoprire i ruoli più diversi senza gravare sulle famiglie e nella speranza di poter scrivere un nuovo futuro». Che vale per i singoli ma anche per la città e la Regione intera. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero