Covid, medici no vax nel Lazio: pronte le prime liste

Covid, medici no vax nel Lazio: pronte le prime liste
Una decina almeno per ogni Asl per un totale di circa 100 tra medici e sanitari della Regione che non si è ancora vaccinato. Le aziende sanitarie locali stanno ultimando le...

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Una decina almeno per ogni Asl per un totale di circa 100 tra medici e sanitari della Regione che non si è ancora vaccinato. Le aziende sanitarie locali stanno ultimando le “liste” con i nomi dei professionisti che, ad oggi, non risultano immunizzati contro il Covid. Il passo seguente? La verifica per capire se si tratti di sanitari “no-vax” che pertanto rischiano la sospensione dal servizio o il trasferimento ad altro incarico, dal momento che la categoria è tenuta - per legge - a compiere il percorso di immunizzazione. Dopo mesi scanditi dal rallentatore, proprio le Asl con difficoltà hanno avviato e quasi concluso le verifiche seguendo gli elenchi dei professionisti che i vari ordini professionali hanno fatto recapitare alle aziende e si sta delineando il quadro. Un panorama che però dovrà ancora essere approfondito e la partita non è semplice.

 

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I nodi

Diversi, infatti, i problemi che si prefigurano all’orizzonte perché non basta censire la non vaccinazione per avviare il provvedimento disciplinare, «Bisogna capire - spiega Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale - se quei medici o sanitari non vaccinati non hanno iniziato il percorso perché convintamente “no vax” oppure perché a causa di condizioni patologiche non possono ricevere il vaccino». 

 

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Altre regioni

È chiaro che quest’ulteriore verifica richiede ancora del tempo. C’è poi un altro nodo: «Abbiamo mandato gli elenchi che ci hanno richiesto a marzo - aggiunge Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma - e accettiamo di aspettare ancora ma recentemente mi hanno contestato la mancata vaccinazione di un medico iscritto al nostro ordine che però vive ed esercita in Toscana». Potrebbe non essere un caso isolato proprio perché diversi professionisti possono essere iscritti in un registro provinciale del Lazio ma esercitare e vivere da tutt’altra parte. «A chi compete dunque la sospensione e la discussione del provvedimento disciplinare?», domanda Magi. Insomma, dati per certi gli elenchi e le prime analisi su chi ha fatto il vaccino e chi no, tocca ora approfondire le situazioni prima di arrivare ad avere effettivamente delle vere sospensioni o trasferimenti. 
Stando all’ultimo report del governo sull’andamento della campagna vaccinale, il personale sanitario nel Lazio ammonta a 205.891 persone. Di queste hanno concluso l’iter vaccinale, ricevendo la doppia dose o la dose unica, 178.504 persone, ovvero l’86,7% del totale mentre già si parla di terza dose a partire da gennaio. La scadenza sul Green pass è stata portata a 12 mesi anziché a 9. E questo favorirà soprattutto all’inizio dell’autunno quelle migliaia di professionisti sanitari che per primi, dal dicembre scorso, hanno ricevuto la prima dose chiudendo il ciclo a gennaio. 

 

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Il Messaggero