Lazio, Fiorito e la bravata prima di lasciare bonifici a pioggia per parenti e amici

Franco Fiorito
ROMA - L’ultima spremuta ai conti del partito, quella che potrebbe costargli davvero cara, l’ha data negli ultimi giorni prima delle dimissioni ; si aggrava di...

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ROMA - L’ultima spremuta ai conti del partito, quella che potrebbe costargli davvero cara, l’ha data negli ultimi giorni prima delle dimissioni ; si aggrava di parecchio la posizione di Franco Fiorito, già indagato per peculato dalla procura di Roma e accusato adesso di essersi messo in tasca un milione e 400 mila euro del gruppo Pdl alla Regione. Perché la procura ha intercettato l’ultimo tentativo, probabilmente fallito, di svaligiare la cassa del Gruppo Pdl alla Pisana per distribuire prebende a parenti e amici. Forse gli stessi sui quali intendeva fare affidamento in vista della prossima candidatura.




I bonifici sospetti. La prima relazione del nucleo di polizia valutaria è arrivata sulle scrivanie del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del pm Alberto Pioletti. Contiene la radiografia dei beneficiari di 38 bonifici sospetti che Fiorito aveva cercato di «coprire» con la tecnica dell’addebito multiplo alla stessa persona. Oltre ai 109 bonifici a se stesso, Fiorito faceva accrediti in serie, rendendo visibile solo il primo dei destinatari e «coprendo» gli altri. Tra i destinatari ci sarebbe anche la compagna del defunto padre di Fiorito, Mireille Lucy Rejior, due bonifici da cinquemila euro a marzo, e altri tre (due da settemila euro e uno da seimila) il 12 giugno. Nell’informativa dei militari sono contenuti i nomi degli intestatari degli assegni emessi tra maggio e giugno: 14 di quelli firmati dall’ex capogruppo per 864 mila euro. I militari hanno anche calcolato esattamente quanto sarebbe spettato ogni mese a Fiorito secondo la legge: novemila700 euro di stipendio, oltre a quattromila e 100 euro destinati al pagamento di collaboratori e rimborsi spese. In tutto 165 mila e 600 euro all’anno, ai quali l’ex capogruppo avrebbe invece aggiunto un milione e 400mila euro. E’ questa l’accusa che la procura contesta adesso all’indagato.



Polverini in procura. L’ex presidente della Regione ha già avuto un incontro con il procuratore Pignatone pochi giorni fa, nel riserbo più assoluto. Ma potrebbe tornare in procura nei prossimi giorni. Ormai è certo che la giunta fosse a conoscenza della variazione di bilancio per destinare più soldi al Consiglio regionale e distribuirli ai gruppi. L’inchiesta riguarda anche le procedure seguite dal Consiglio di Presidenza per aumentare il budget dei consiglieri. Delibere non motivate, votate all’unanimità dai componenti del Consiglio di presidenza e poi firmate dal presidente Mario Abbruzzese e dal segretario generale alla Pisana, Nazzareno Cecinelli. Sia Abbruzzese che Cecinelli, già sentiti dalla Finanza, saranno di nuovo interrogati nei prossimi giorni.



La lettera di Fiorito. L’ex capogruppo a febbraio ha scritto al Comitato regionale di controllo contabile del Consiglio per spiegare le nuove assunzioni. «Per svolgere al meglio il lavoro dei consiglieri - si legge nel documento - è stato necessario aumentare notevolmente il numero del personale a disposizione del gruppo». Le assunzioni, aggiungeva Fiorito hanno comportato «l’impiego di elevate somme assegnate al gruppo». Nella relazione non è specificato quante siano state le nuove assunzioni.



Le spese del Pdl. Attualmente il gruppo Pdl (17 consiglieri) si avvale, tra gli altri, di una trentina di collaboratori con contratto Co.co.pro. Tra le voci di spesa 2011, quella dedicata a «Compensi collaboratori, consulenze» è al secondo posto con 665.812,69 euro. Le spese maggiori riguardano «Riunioni, convegni, progetti, incontri» costati 685.689,84 euro. Per «Indennità e rimborsi ai componenti per attività svolta a nome del gruppo», invece, sono stati pagati 647.547,03 euro. Oltre alle assunzioni di nuovo personale. Nel «Rendiconto finale» le entrate 2011 ammontano a due milioni 735.502 mila e 15 euro di contributi regionali, le uscite a tre milioni 110 mila e 326,15 euro: in virtù dell'avanzo dell'anno 2010 di 888.211,26 euro, l'attivo del gruppo Pdl nel 2011 era di 513.387,26 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero