Guerriglia alla festa laziale: daspo e denuncia per la tifosa violenta

«Una delle più attive e agitate», così gli inquirenti descrivono Giordana G. denunciata per violenza e resistenza a pubblico ufficiale dopo gli incidenti...

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«Una delle più attive e agitate», così gli inquirenti descrivono Giordana G. denunciata per violenza e resistenza a pubblico ufficiale dopo gli incidenti che, martedì notte, hanno funestato la festa per i 119 anni della Società Sportiva Lazio. Trentasette anni, romana di Morlupo militante di Forza Nuova e assidua frequentatrice della Curva Nord biancoceleste e ex fidanzata di uno dei personaggi più noti degli Irriducibili. Nei suoi confronti verrà emesso il Daspo ossia il divieto di assistere alle manifestazioni sportive.


Avvolta nel suo bomberino verde e con i lunghi capelli neri coperti dal cappuccio ha iniziato prima ad inneggiare contro gli agenti di polizia del reparto Mobile per poi lanciar loro addosso tutto ciò che le capitava a tiro: sassi, bottiglie e bastoni. Basta farsi un giro sui suoi profili social per capire il personaggio. Il fascismo il suo credo più estremo. Aquile con il fascio littorio, bandiere nere, foto di Mussolini e tatuaggi di croci che lasciano poco spazio alla fantasia. In una delle ultime foto si vede lei, con l’immancabile bomber verde e lo sguardo volto a destra alla commemorazione per i morti di Acca Larentia. 

RISPETTATA
Capelli nero corvino e lo sguardo duro. Non nuova ad escandescenze. Del suo animo fumantino ne aveva dato prova anche in curva. Conosciuta da molti. Rispettata e temuta. «Appena uscita dalla scentifica di Tor Vergata. Sono passate circa sei ore. Il motivo? !..» si chiedeva ieri di prima mattina. E a chi chiedeva spiegazioni ha argomentato: «Sono stata sei ore, prima da una parte poi da un’ altra. Sono arrivata a casa alle sette di mattina». Poi una foto dei festeggiamenti in Piazza della Libertà. E poi un’altra foto di uno striscione in cui si legge: «Alberto Giaquinto, vive». E il classico “presente” come didascalia. Un ricordo del diciassettenne del Movimento Sociale Italiano assassinato da un poliziotto in borghese, Alessio Speranza, con un colpo alla nuca mentre fuggiva nel primo anniversario di Acca Larentia. 
 

REAZIONE AL VIMINALE

Giordana era insieme ai 300 che si sono scontrati con la polizia poco dopo la mezzanotte del 9 gennaio in cui sono rimasti feriti 8 agenti. Insieme a lei denunciati altri due uomini. L’unico arrestato e processato per direttissima è Simone D. classe 1985 anche lui limitrofo al gruppo Irriducibili. Nel commando non era presente nessuno dei personaggi di spicco della curva Nord. Nessuna geografia variata o faide tra fazioni come ipotizzato. Piuttosto una reazione alla nuova stretta voluta dal Viminale e, secondo qualcuno, anche per il mancato ingresso dello striscione dedicato a Gabriele Belardinelli, morto negli scontri del 26 dicembre prima di Inter-Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero