Cerchi lavoro? Non dire che hai un master

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Se ossa rotte e cuori spezzati facessero curriculum non ci sarebbe mai lavoro che ci venisse negato @RobertaYangG Matheus è...

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Se ossa rotte e cuori spezzati facessero curriculum non ci sarebbe mai lavoro che ci venisse negato


@RobertaYangG





Matheus è arrivato con i suoi 31 anni e il carico di grandi speranze in un Paese in cui sperava di poter ricominciare daccapo. Dal Brasile, tre mesi fa, si è imbarcato su un aereo dopo aver impacchettato i suoi sogni dentro alle valigie. Voleva lavorare, lui che un lavoro ce l’aveva già, ma che era rimasto affascinato dai racconti che gli amici gli facevano del nostro Paese. Di Milano e, soprattutto, di Roma.



«Vado dove trovo qualcuno che mi assuma», anche se il suo cuore batteva soprattutto per la Capitale. Ha iniziato a inviare il suo cv carico di aspettative, cliccando ogni giorno sul tasto refresh della sua email, aspettando quella risposta che non arrivava. Già. Ma perché non gli scriveva nessuno? Dopo le email, Matheus ha iniziato a bussare, di persona, alle porte di alcuni uffici. Era pronto a fare tutto. Anche il cameriere.



Lui che aveva una laurea in economia e commercio e un master in economia aziendale. Ma il problema era proprio questo: aveva troppa esperienza, era troppo qualificato. Matheus avrebbe voluto iniziare imparando bene la lingua, lavorando in un negozio di abbigliamento o anche in un hotel.



Nulla da fare: «Non possiamo assumere una persona che ha un master», si è sentito rispondere. E così ha deciso di mentire, “sbianchettando” quell’eccesso di esperienza. Una bugia a fin di bene, finzione di un’inesperienza smentita dalla realtà. «Se per fare il commesso un master è troppo, non ho alternative», confida il ragazzo che continua a sognare di svegliarsi a Roma con una busta paga. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero