Dopo le chiusure in serie delle stazioni nel cuore di Roma - con quella di piazza Barberini per la quale non si vede ancora la luce in fondo al tunnel - il centro storico torna a...
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Ma i disagi non finiscono qui. Dal 20 al 25 agosto è in programma l’ultima tranche di lavori, tra Termini e Battistini, l’altra metà della linea: i treni transiteranno solo tra Termini e Anagnina. E anche in questo caso, quindi, il territorio all’interno delle Mura Aureliane sarà praticamente tagliato fuori dal trasporto pubblico su ferro. Ininfluente, a questo punto, la perdurante chiusura della fermata Barberini. Il cronoprogramma prevede, infine, la riattivazione totale della linea A, sull’intero percorso, a partire dal 26 agosto.
Ora, nel centro storico, bisognerà affidarsi alle navette sostitutive di superficie. Con tutte le problematiche del caso. Già nella prima fase dei lavori - quella conclusa ieri tra Termini e Anagnina - sono emerse diverse controindicazioni: dai tempi di percorrenza, molto più lunghi, alle attese alle fermate, fino alla ressa sugli autobus nelle ore di punta. A conti fatti, ogni giorno l’Atac deve mettere altri 90 bus in circolazione, che seguiranno lo stesso orario della metro, oltre a 270 autisti. A scapito delle altre linee, soprattutto quelle periferiche, che spesso pagano il prezzo del maggiore impegno richiesto all’azienda di via Prenestina, soprattutto nelle giornate caratterizzate da un’alta incidenza di guasti sulle vetture.
Per il centro cittadino, insomma, continua la maledizione della metro. Cominciata il 23 ottobre dello scorso anno, quando il cedimento di una scala mobile - con diversi feriti tra i tifosi del Cska Mosca - causò la chiusura della stazione di piazza della Repubblica, riaperta più di otto mesi dopo. Un record negativo che potrebbe essere battuto dalla fermata successiva - quella, appunto, di piazza Barberini - fuori servizio dal 23 marzo, sempre a causa di un guasto agli impianti interni. Le ultime notizie fissano la possibile riapertura a novembre, salvo ulteriori complicazioni. Più breve, alla fine, il periodo di stop della stazione di piazza di Spagna, durato “appena” un mese e mezzo, dal 23 marzo all’8 maggio. Giusto in tempo, però, per sabotare il ponte festivo più lungo degli ultimi anni, da Pasqua (21 aprile) al 1° maggio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero