Ostia, lavori fantasma sul lungomare di Ponente

Ostia, lavori fantasma sul lungomare di Ponente
Il lungomare di Ostia è nel degrado e il cantiere che sarebbe dovuto partire a inizio novembre è fermo. Anzi, non è stato mai avviato. Lavori fantasma, al...

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Il lungomare di Ostia è nel degrado e il cantiere che sarebbe dovuto partire a inizio novembre è fermo. Anzi, non è stato mai avviato. Lavori fantasma, al momento. Il progetto avrebbe dovuto portare al restyling del lungomare di Roma, unico tratto - peraltro - dove il mare è visibile. E in questa continua lotta sui muri da abbattere arriva il mancato riscatto della città da strappare alle mafie, in un quartiere dove decoro potrebbe significare pulizia e sicurezza.

Non è così. E il lungomare di Ostia Ponente sprofonda tra marciapiedi invasi dalla sabbia, aiuole incolte ridotte oramai a sterpaglie e arredi urbani fatiscenti. I ritardi? «Causa del maltempo», fanno sapere dal Campidoglio. I lavori, infatti, inizialmente programmati per i primi di novembre «per le cattive condizioni meteorologiche sono stati fatti slittare ai primi giorni di gennaio». Ma a quasi metà mese, degli operai non c’è traccia. Sul lungomare, all’altezza di piazza Scipione l’Africano, campeggia solo un cartello della ditta appaltatrice, per giunta con la scritta errata “Comune di Ostia”.

«Siamo davanti all’ennesima dimostrazione di mancata programmazione degli interventi da parte dell’amministrazione M5S che guida il X Municipio - fa sapere Monica Picca, capogruppo FdI in X - non c’è una visione precisa della città e quello che dovrebbe essere il biglietto da visita del litorale romano viene abbandonato e lasciato in balia dell’incuria». Sulla carta, il progetto annunciato oltre un anno fa dalla sindaca Virginia Raggi prevede la riparazione delle panchine di marmo, una nuova segnaletica sia orizzontale che verticale, l’installazione di cestini getta-carte, l’installazione di nuovi mosaici calpestabili e il rifacimento della balaustra, il riposizionamento di 15 vele per i cinque accessi alle spiagge. «In primavera poi - proseguono dal Campidoglio - ci sarà la piantumazione di nuove alberature». Tempo permettendo, ovviamente e «sperando - commentano alcuni cittadini - che la vegetazione non faccia la stessa fine delle piantine sistemate dalla sindaca più volte e più volte morte. Siamo dimenticati». Anche le spiagge libere restano nel degrado. Da qui il X Municipio è riuscito a farandar via anche a Jovanotti che avrebbe voluto portare il suo «Beach Party» sul mare di Roma. Ma a fargli cambiare idea sarebbe stato il sopralluogo con il direttore del X Municipio: «Spiagge non adatte».
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Il Messaggero