Ladispoli, valanga di cartelle pazze ai coltivatori diretti: non applicati gli sgravi per l'agricoltura

Ladispoli, valanga di cartelle pazze ai coltivatori diretti: non applicati gli sgravi per l'agricoltura
Cartelle esattoriali a centinaia di coltivatori diretti. Una sgradita sorpresa per gli agricoltori di Ladispoli che in questi giorni si sono visti recapitare a domicilio le tasse...

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Cartelle esattoriali a centinaia di coltivatori diretti. Una sgradita sorpresa per gli agricoltori di Ladispoli che in questi giorni si sono visti recapitare a domicilio le tasse arretrate da pagare sui loro terreni di carciofi, melanzane e zucchine anche se di fatto dovrebbero usufruire di sgravi fiscali. Centinaia le bollette spedite da Palazzo Falcone, ma nella “rete” sarebbero finiti anche decine e decine di cittadini considerati fino a pochi giorni fa imprenditori agricoli e quindi esonerati dal pagamento della tariffa ordinaria su campi e pertinenze. I residenti per questo sono in rivolta.

«Mi è arrivata a casa una cartella da oltre 5 mila euro – si sfoga il proprietario di un’area agricola dei Monteroni – e non ho capito il motivo. Perché perdere giorni e giorni per recuperare documenti, andare dal commercialista e poi recarsi in municipio per dimostrare che sono in regola? Gli uffici comunali potrebbero farlo autonomamente collegandosi all’Agenzia delle Entrate». Ancora polemiche, visto che prima delle cartelle, i residenti erano stati raggiunti da un avviso non proprio bonario. «Io sono un coltivatore diretto – protesta un altro utente sempre della stessa frazione – dopo la lettera ho portato la documentazione in Comune come richiesto ma alla fine la cartella esattoriale mi è arrivata lo stesso. Perché?».
Alcune sigle sindacali si sono già attivate chiedendo un incontro con i tecnici comunali affinchè la situazione si risolva. Interviene pubblicamente la Coldiretti. «Stiamo procedendo al monitoraggio delle cartelle – sostiene Elvino Pasquali, referente dell’associazione sul litorale nord – per capire cosa sta accadendo a Ladispoli». Gli accertamenti disposti dall’amministrazione comunale nelle campagne andrebbero dal 2014 in poi. Un’azione mirata per evitare che eventuali “buchi” relativi all’evasione fiscale finiscano per non essere sanati andando in prescrizione. La conferma arriva anche dal sindaco ladispolano. «Chi ha ricevuto questo tipo di verifica – risponde Alessandro Grando – è perché o non ha comunicato lo status di coltivatore diretto o ciò al contrario non risulta. Tuttavia chi è in regola dovrà semplicemente presentare all’ufficio tributi l’apposita documentazione per ricevere lo sgravio».

Il primo cittadino chiarisce ancora. «Ci scusiamo per eventuali disagi creati, e ribadisco che chi è un coltivatore diretto non deve temere nulla. Certo chi ha sempre usufruito degli sgravi senza alcun titolo non potrà più pagare le tasse in modo agevolato», sottolinea sempre Grando. Critica l’opposizione. «Senza dubbio la lotta all’evasione è sacrosanta e deve essere perseguita, – afferma Marco Pierini, consigliere comunale del Pd – tuttavia non con questo accanimento dove si creano preoccupazioni e perdite di tempo alle famiglie soprattutto in un periodo festivo. Cercheremo di approfondire la vicenda». La prossima settimana dovrebbe avvenire un chiarimento tra le parti. Il settore è già in crisi e le campagne si stanno svuotando a causa dell’enorme peso fiscale dello Stato sui contadini.
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Il Messaggero