Roma, alla Sapienza il film su Stefano Cucchi "Sulla mia pelle": ma l'evento è abusivo. E parte la diffida

Alessandro Borghi nel ruolo di Stefano Cucchi
Hanno organizzato una proiezione del film “Sulla mia pelle”, che ricostruisce la vicenda di Stefano Cucchi: appuntamento il 14 settembre, dentro il cortile della...

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Hanno organizzato una proiezione del film Sulla mia pelle, che ricostruisce la vicenda di Stefano Cucchi: appuntamento il 14 settembre, dentro il cortile della Sapienza. Peccato che l’evento fosse totalmente privo delle autorizzazioni del caso: inclusa quella della casa di distribuzione cinematografica, la Lucky Red. Ma i collettivi dietro all’evento lanciano la sfida e annunciano che proietteranno comunque la pellicola, nonostante le diffide.

Ad accendere lo scontro è la proiezione decisa nei giorni scorsi da una realtà antagonista che, già nei mesi scorsi, aveva “firmato” iniziative analoghe, sempre nel “Pratone” del primo ateneo di Roma. Stavolta, però, la casa di distribuzione, appresa via Facebook la notizia dell’evento, ha invitato gli organizzatori a posticiparlo. La pellicola, infatti, sarà trasmessa il 12 settembre su Netflix e, a Roma, in sei sale.



E chi ha organizzato l’appuntamento abusivo – noto per aver già dato vita a feste illegali, con ingresso a pagamento, sempre dentro La Sapienza – ora se la prende con Lucky Red e Facebook: «Con un vergognoso attacco congiunto, Facebook e distribuzione hanno cancellato il nostro evento che in pochi giorni aveva ottenuto circa 20.000 fra interessati e partecipanti e oltre le 700.000 persone raggiunte – sostengono - Parlano di voler riaccendere i riflettori sulla faccenda ed è così che credono di farlo? Boicottando una iniziativa gratuita e senza alcun fine di lucro, alla quale avrebbero partecipato potenzialmente migliaia e migliaia di studenti? Non ci faremo intimidire, vi aspettiamo ancor più numerosi e ancor più decisi». Ma la casa di distribuzione spiega che l'invito a proiettare il film almeno un mese dopo l'uscita nelle sale è stato rivolto a tutti, anche per non danneggiare chi ha investito sulla pellicola (e gli esercenti che hanno scelto di trasmetterla nelle loro sale). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero