La mostra sulla Shoah a Calcata, aperta al pubblico dal 5 febbraio

La mostra sulla Shoah a Calcata, aperta al pubblico dal 5 febbraio
Nel palazzo baronale di Calcata, lo splendido borgo della Tuscia, apertura in streaming della mostra di foto e incisioni sulla Shoah dal titolo “Visioni della...

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Nel palazzo baronale di Calcata, lo splendido borgo della Tuscia, apertura in streaming della mostra di foto e incisioni sulla Shoah dal titolo “Visioni della memoria”.

Rassegna che vanta ben tre curatori: la romana Bianca Cimiotta Lami, vice presidente nazionale Fiap (Federazione italiana associazioni partigiane), e grande esperta di moda, Toni Garbasso e Giorgia Pilozzi.  All’opening intervengono la sindaca di Calcata Sandra Pandolfi, il presidente del Parco valle del Treja Silvana Deffereria e la delegata alla cultura del Comune, Patrizia Peron. Tutti protetti da adeguate mascherine.
La mostra, giunta alla sua IV edizione, è un progetto in-progress e itinerante nato alla Casa della Memoria della Città Eterna nel 2017 in collaborazione con le Biblioteche e il Comune di Roma.

La presenza della rassegna in vari luoghi dà modo all’iniziativa di coinvolgere artisti del territorio, stimolando la riflessione sulla Shoah direttamente nel tessuto sociale coinvolto, attraverso le scuole, gli istituti di formazione e gli operatori culturali. Girando per le antiche tre sale dell'esposizione, una particolarmente affrescata, si coglie il senso della manifestazione, che è anche il suo sottotitolo: ovvero la percezione e lo sguardo del contemporaneo sulla Shoah attraverso la fotografia e la grafica d’arte.

Ecco le pietre d’inciampo in cui ci si imbatte, all’ingresso, sul pavimento: opera/installazione fotografica realizzata dalla dodicenne Marla Secchi, che frequenta la prima media a Faleria (Vt) e Claudio Pisani. E si rimane colpiti dall’incisione di Elisabetta Diamanti dal titolo “Respiro Shoah”: un fiore realizzato con la maniera a lapis sulla matrice di zinco. Particolare l’incisione su cartone preparato di Massimo Jatosti che raffigura l’incontro del 1986 tra gli scrittori Primo Levi e Philip Roth.

“Abbiamo creduto – spiega la Lami – che l’arte contemporanea potesse spiegare il proprio punto di vista raccontando l’Olocausto attraverso la sua arte. Un modo per avvicinare anche i più giovani alla storia”. La mostra, se le norme anti Covid lo permetteranno, aprirà al pubblico il 5 febbraio e si protrarrà fino alla fine del mese. “Speriamo in un grande afflusso – dice la sindaca Pandolfi – come del resto Calcata ha registrato anche in pandemia grazie alle sue tante bellezze”.

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Il Messaggero