Sia fatta giustizia per la morte di Michela #violenza #donne #legge @aversanoelena Avresti dovuto vederli, Michela, i tuoi...
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@aversanoelena
Avresti dovuto vederli, Michela, i tuoi studenti, le tue amiche, i tuoi colleghi. Fossi ancora qui, ne saresti fiera. Sono stati forti. L’ultima lezione l’hanno tenuta loro per te, con la passione che ci mettevi tu a spiegare in classe quanto bene c’è nella bellezza, quanto è vuota la banalità e quanto male fanno i sentimenti malati. E perdoneresti magari quei momenti d’emozione in tribunale e quelle parole di rabbia. Però, ragazzi, la prossima volta… sorrideresti con una carezza. Fossi ancora qui, Michela, avresti ammirato le tue guerriere e i tuoi guerrieri, si sono battuti fino a sfinirsi per far parlare di te - la prof Michela Di Pompeo - giornali, tv, radio e social.
Giustizia, chiedevano, per te e tutte le donne come te, uccise dai loro uomini. Non può finire così, ripetevano in lettere appelli e striscioni: con una condanna di dieci anni e forse meno all’uomo che quella notte del primo maggio 2017 in via del Babuino ti ha strangolata e poi colpita con un manubrio. Diceva di amarti. Ma l’amore - spiegavi ai tuoi studenti della Deutsche Schule - è dare non togliere. E tu ne hai dato tanto, te l’hanno dimostrato. Non è finita così, Michy, ci sarà una nuova perizia psichiatrica - ha deciso il giudice - e si va avanti. Tutte noi dovremmo ringraziarle le tue amiche. Ogni 60 ore una donna viene uccisa. E questo sterminio non finirà mai se la giustizia non si mostrerà abbastanza giusta. Senza alcun accanimento nè condanne esemplari - non li avresti mai voluti - ma nemmeno troppe attenuanti.
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Il Messaggero