La figlia del bosco, arriva l'horror ambientalista e ecovengeance

Al cinema la pellicola in cui la natura si ribella all'uomo

Mattia Riccio sul set de La Figlia del Bosco
L’amore per il cinema e la magia del set. Atmosfere in grado di...

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L’amore per il cinema e la magia del set. Atmosfere in grado di stregare tutti, giovanissimi inclusi e ancor di più, nella settimana più cinematografica dell’anno, con Venezia ’80 e i suoi red carpet dal forte eco internazionale. E chi del fascino della settima arte non può proprio farne a meno, è il giovane Mattia Riccio, classe 1992, regista, sceneggiatore e montatore. Un adepto della telecamera che ha trasformato la sua passione in professione. Un sogno per tanti che ogni giorno si cimentano con la vita da set. Ed è tempo di brindare al suo ‘fine set’ - per dirla in gergo cinefilo – che riguarda l'ultima avventura dal titolo “La figlia del bosco”, in cui sono state coinvolte le giovani attrici romane Giulia Malavasi, Giorgia Palmucci insieme alla napoletana Angela Irene Potenzano, tutte under 35, protagoniste del cast scelto da Mattia insieme a Davide Lo Coco, co-autore della sceneggiatura firmata con il regista romano. Un lungometraggio girato in quindici giorni, con la notte mischiata al giorno e viceversa, per costruire un horror-thriller dal maligno nascosto tra le foglie e nel sibilo di un bosco, in cui come sempre è un demone a trovar posto. Ma il demone di Mattia è una natura matrigna, che punisce chi non la rispetta. Al termine di una battuta di caccia Bruno, interpretato da Lo Coco, perde l’orientamento smarrendo la via del ritorno. Tuttavia, al calar della notte, il canto di una donna – ammaliante quanto inquieto -, attira la sua attenzione. Un’opera prodotta da Vinians Production che ha puntato su Riccio per il lungometraggio a tinte horror, ambientalista e dall’impronta piscologica, capace di strizzare l’occhio alle più note cine-esperienze scandinave, che collezionano click in streaming, un’appassionante thriller dopo l’altro. Una nuova avventura che percorre la strada dell’ecovengeance, per il regista che ha già all’attivo pluripremiati cortometraggi e e collaborazioni a videoclip di grandi protagonisti della musica, come quello di Fabrizio Moro.
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Il Messaggero