È sempre stata per tutti «Casa vecchia», il luogo in cui si è svolta la vita professionale e privata di uno dei mostri sacri del cinema italiano, incluse...
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RICORDI E FILM
È a «Casa Vecchia» che, nell'agosto del 1971, Ugo Tognazzi sposa Franca Bettoja; è qui che, ogni giorno, in un clima di convivialità lavorativa, invita i suoi amici, colleghi, attori, registi e sceneggiatori con cui scrive, inventa e realizza la maggior parte delle sceneggiature e dei film diventati Storia del cinema italiano. Capolavori come «La donna scimmia», «La grande abbuffata» con Marco Ferreri, «Romanzo Popolare», «Amici Miei» con Mario Monicelli, passando per «In nome del popolo italiano» di Dino Risi, «Il vizietto » di Eduard Molinarì fino a «La tragedia di un uomo ridicolo» di Bernardo Bertolucci che gli valse nel 1981 la Palma D'oro a Cannes per la miglior interpretazione. «In questa stessa area - prosegue il figlio Gianmarco Tognazzi - ha coltivato le sue più grandi passioni, dalla terra alla cucina, realizzando la sua azienda agricola, è stato lui infatti uno dei primi pionieri del km zero, divulgando con grande anticipo la filosofia gastronomica «dall'orto alla tavola e dall'acino alla bottiglia».
Ugo Tognazzi creava insolite ricette con i prodotti della sua terra. La trasformazione avveniva nella splendida cucina che conserva ancora oggi il sapore, del genio, delle idee. Il tempo all'interno sembra essersi fermato, la grande cucina a carbone, il maestoso frigorifero, quasi un trono al centro della cucina. La sala da pranzo ha le sembianze di una cappella, per ricordare l'importanza della tavola e del momento di riunione come un vero e proprio convivio». E poi il soggiorno, tutto sviluppato intorno al camino e collegato alla sala proiezioni e alla stanza del biliardo, dove sono conservati documenti, locandine, manifesti, sceneggiature, fotografie di scena e fotografie private, relativi alla vita e all'attività artistica di Tognazzi. Infine, la camera da letto dell'attore, anche essa visitabile, che conserva interessanti mobili d'epoca con un letto in legno massello ed un grande armadio in legno decorato, oltre a un grande baule-armadio da viaggio, usato da Tognazzi per portare gli abiti di scena durante le sue tournée teatrali. In tutte le stanze l'arredo è rimasto quello originale e vi sono conservati oggetti personali che l'attore amava, insieme ai ricordi dei giorni trascorsi in compagnia di familiari, amici e colleghi, oltre ai vari riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera.
IL COMITATO
ltre alla Casa Ugo Tognazzi, il Comitato Scientifico ha dato il via libera per l'ingresso nell'Associazione di altre quattro case: la Villa Giannini Tinti-Villa Garibaldi a Castelfiorentino (Fi), il Museo Casa Francesco Baracca a Lugo (Ra), la Casa Museo don Giovanni Verità a Modigliana (Fc), la Casa Natale di Salvatore Quasimodo a Modica (Rg). «Siamo davvero soddisfatti per l'ingresso di queste nuove case - commentano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell'Associazione Nazionale Case della Memoria - È la prima volta che in una sola riunione del Consiglio Direttivo ben cinque case entrano a far parte dell'Associazione, dopo aver ricevuto il vaglio e il parere positivo del Comitato Scientifico.
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Il Messaggero