Roma, ortopedico cocainomane e violento: condannato a 2 anni e 10 mesi

Roma, ortopedico cocainomane e violento: condannato a 2 anni e 10 mesi
La dipendenza dalla cocaina l'aveva allontanato dalla medicina e reso violento, al punto da sfogarsi con la donna che avrebbe dovuto proteggere. E che invece insultava,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La dipendenza dalla cocaina l'aveva allontanato dalla medicina e reso violento, al punto da sfogarsi con la donna che avrebbe dovuto proteggere. E che invece insultava, picchiava e cercava di sottoporre, a suo piacimento, a prestazioni intime. Sono costati due anni e dieci mesi di carcere gli abusi commessi tra le mura domestiche da Filippo P., l'ortopedico di 56 anni, a lungo in servizio presso l'ospedale Grassi di Ostia, una condanna, in primo grado, a due anni e otto mesi di carcere. Lo ha deciso l'altro giorno il gip di Roma a seguito di un giudizio abbreviato, durante il quale il medico è stato scarcerato e associato a una comunità terapeutica che lo aiutasse a chiudere il capitolo droga.


Il medico era stato arrestato ad agosto dalla Mobile con l'accusa di violenza sessuale e lesioni ai danni della compagna, nonché maltrattamenti familiari nei confronti pure dei figli. Il più piccolo, di 10 anni, (il maggiore la donna l'aveva avuto da un precedente matrimonio), avrebbe visto anche dei video a luci rosse che il padre conservava sul pc, a casa, sprovvisto di password. Inizialmente all'ortopedico era stato contestato anche il reato di corruzione di minore, perché si riteneva che l'uomo avesse lasciato appositamente aperti i dispositivi, circostanza poi smentita. L'ex compagna, stanca dei soprusi, lo aveva denunciato svelando anche il consumo di crack; una droga che ne avrebbe aumentato l'aggressività. Il difensore, l'avvocato Urbano del Balzo, aveva chiesto l'assoluzione «perché il fatto non sussiste»; mentre la procura puntava a una condanna a cinque anni di carcere. Il medico era già stato condannato a due anni per aver rilasciato un certificato fasullo al genero di uno spacciatore di droga, in cambio di qualche grammo di stupefacente.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero