Piovono topi dai tetti: Agenzia sanitaria invasa di ratti, evacuati due piani

Piovono topi dai tetti: Agenzia sanitaria invasa di ratti, evacuati due piani
Si aggirano da giorni per le stanze e i corridoi del palazzo dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), a due passi da via Veneto. Vagano indisturbati...

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Si aggirano da giorni per le stanze e i corridoi del palazzo dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), a due passi da via Veneto. Vagano indisturbati tra la gente, tra impiegati, carte e faldoni. Sono topi. Sì, avete letto bene. Dei topi che scorrazzano nell'imponente struttura di via Piemonte. Una vera e propria invasione dai tetti che ha portato alla chiusura di due piani dello stabile e una derattizzazione che è partita venerdì scorso e durerà fino a domani.




«Si tratta di vere e proprie colonie sbucate all'improvviso nelle ultime settimane - si sfoga un dipendente dell'Agenzia - abbiamo trovato escrementi ovunque. Non mi era mai capitato di vederli arrivare dai tetti». Gli impiegati, quando non abbandonano l'ufficio per ribrezzo o paura, non possono fare altro che cercare di allontanarli. Il più delle volte ci riescono, le altre, invece i roditori si intrufolano tra gli scaffali e non escono fin quando il pericolo non è scampato. «Finalmente è partita la derattizzazione - aggiungono alcuni lavoratori - i colleghi che lavoravano nei piani più coinvolti dal fenomeno si sono spostati nella sede di via Puglie perché era impossibile lavorare».





TRA SEDIE E CARTE


L'identikit dei milioni di ratti che popolano le fogne ma anche tanti androni di palazzi, scantinati, tetti, sottotetti e perfino le scuole pubbliche mostra tre specie di roditori piuttosto invasive. E per nulla intimorite dall'uomo. Lo rivelano i sempre più frequenti avvistamenti e invasioni di edifici, come nel caso del palazzo dell'Agenas. «Il settore, è poco studiato in Italia, la popolazione non è censita anche se si sa che nelle vicinanze dell'uomo vivono tre specie - dicono gli esperti - il topo domestico (mus musculus), più piccolo; il ratto nero (rattus rattus) o ratto comune; e quello grigio (rattus norvegicus), il più grosso che si vede in riva al Tevere». Che norvegicus o rattus si trovino a passeggiare per le strade o sui cornicioni (il secondo è noto come ratto dei tetti) è segno che le condizioni ambientali sono loro favorevoli: «Accade in aree con abbondante copertura vegetale e, nei centri urbani, dove c'è presenza di rifiuti per strada, ma anche in edifici che restano a lungo chiusi». Ma più di tutto i topi sono legati a fantasmi del passato: erano vettori della peste. L'invasione di questi animali nelle zone metropolitane è difficile da combattere: si pensi a New York, dove il sindaco sta facendo sforzi enormi per ridurre il numero di topi in rapporto a quello degli uomini, attualmente quasi il doppio. L'unico vero rischio legato a questi animali è quello della leptospirosi e della contaminazione di cibi destinati al consumo umano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero