L'Atac, comune stanzia 77 milioni ​per salvare conti in profondo rosso

L'Atac, comune stanzia 77 milioni ​per salvare conti in profondo rosso
Il conto che il Campidoglio deve saldare per salvare Atac e i bus della Capitale ora rischia di lievitare vertiginosamente a 137 milioni di euro. ...

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Il conto che il Campidoglio deve saldare per salvare Atac e i bus della Capitale ora rischia di lievitare vertiginosamente a 137 milioni di euro.


Soldi da trovare in tutta fretta, nell'assestamento di Bilancio che va approvato entro la fine del mese e che a questo punto si annuncia come una manovra con tagli molto pesanti. Dopo il pignoramento dei conti, già in profondo rosso, dell'Atac, in favore dei creditori della società Roma Tpl, ieri la giunta comunale è stata costretta a stanziare 77 milioni «a garanzia» del debito. In sostanza l'amministrazione sta provando a spostare su di sé l'onere del pagamento, nel caso in cui il giudice nell'udienza del prossimo 25 novembre dovesse confermare il sequestro. Una strategia per sbloccare i conti della municipalizzata ed evitare, come denunciato ieri dallo stesso sindaco Marino, «il rischio concreto che si blocchino i bus di Roma».



GASOLIO A RISCHIO


In teoria le corse dei mezzi pubblici sono assicurate solo fino al 25 novembre. Fino a quel giorno ieri è stato raggiunto un accordo con il fornitore di gasolio delle navette di Atac. Oltre quella data, che coincide con la sentenza del Tribunale sul ricorso della municipalizzata contro il pignoramento, rimangono tante incognite. Intanto perché non è detto che i giudici accettino le garanzie del Campidoglio e scongelino i conti correnti dell'azienda di via Calderon de la Barca. Anche se ieri c'era ottimismo negli uffici del Campidoglio. Dove si spera anche in una riduzione, da parte dei giudici, dell'addebito derivato dal lodo della Roma Tpl. In ogni caso poi quella somma andrà sommata ai 60 milioni di euro che il Comune deve già trovare per colmare le mancate entrate dal Fondo per il Trasporto pubblico locale. Oggi il totale fa 137, anche se il Comune, come detto, spera quantomeno in un ritocco al ribasso. In attesa della sentenza la tensione, e i rischi, restano alti. Da Improta ieri è arrivato un duro attacco alla Roma Tpl, l'impresa che ha chiesto l'esecutività del provvedimento e che gestisce in appalto le linee periferiche. «Questa società ha fatto un'azione politica più che contabile, con l'intento di mettere in difficoltà il Comune. Si è alzato il livello dello scontro, forse si è scelto di far prevalere interessi privati rispetto a quelli pubblici. Il debito è stato impropriamente attribuito ad Atac, perché si sarebbe dovuto agire nei confronti del Comune». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero