«Non è stato un nostro velivolo a provocare l'incidente al kitesurfer a Ladispoli». Vanessa Frazier, ambasciatore di Malta a Roma, smentisce nero su bianco...
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«Il nostro elicottero Aw 139 stava partecipando all'esercitazione internazionale interforze, ma non ha causato alcun incidente», tiene a ribadire la Frazier.
E allora quale elicottero ha aspirato nel vortice delle pale il kitesurfer? Che cosa hanno risposto decine di piloti militari interrogati a poche ore da un incidente senza precedenti nel mondo?
Scartata fin dall'inizio l'ipotesi di un mezzo dell'aeronautica militare e ora anche di Malta, il campo si restringe mentre proseguono le indagini della procura ordinaria, affidate alla Capitaneria di porto di Ladispoli e Civitavecchia, della procura militare e del Comando della Nato, subito informato della vicenda. In azione, in quei giorni, anche velivoli dell'esercito e della marina italiana.
Nessuno elicottero ha poi stazionato (volando in circolo o in hovering, ovvero fermo nel cielo) sulla verticale della spiaggia subito dopo l'incidente per accertarsi di quanto accaduto. E dal ministero della Difesa, fino ad oggi, nessuna nota.
La guardia costiera ha intanto sentito i testimoni quel giorno in spiaggia a Torre Flavia. A cominciare da un vigilantes rimasto lievemente ferito. Ma anche di persone presenti nell'immediatezza dei fatti. «Ho visto l'uomo ferito a terra e in cielo due elicotteri, uno grigio e uno nero, quello con due grandi eliche», dice Santino Esigibili, ex proprietario di un camping a Torre Flavia.
Alle manovre internazioni e interforze hanno preso parte anche elicotteri da trasporto birotore Chinook dell'esercito oltre a, più al largo e a quote assai maggiori, jet Eurofighter e all'aereo cisterna di Pratica di Mare.
La spiaggia di Torre Flavia, mercoledì scorso, era compresa nel corridoio di rientro degli elicotteri alla storica base di Furbara: quel tratto di arenile veniva così sorvolato ad appena 60/70 metri di altezza. E la vela del kitesurfer, alzata e "gonfiata" dall'ignaro Ognibene sulla battigia prima di entrare in acqua, è salita in verticale fino a 25 metri: terribile, a quel punto, l'effetto, del risucchio.
Tutti i piloti di elicotteri atterrati quel pomeriggio alla base di Furbara sono stati subito sentiti dalle autorità militari e la libera uscita che doveva scattare alle 17 è slittata alle 21. Nessuno di loro ha detto di essersi accorto del kitesurfer.
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Il Messaggero