Ha srotolato i poster con le sue immagini, cercato il suo nome su Google con lo smartphone e mostrato i video che lo ritraggono in scena mentre canta le celebri arie di Jesus...
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Ha trascorso ore negli uffici della polizia della dogana cercando di dimostrare chi fosse. «Ha perso il passaporto dopo aver fatto il check-in a Los Angeles, una volta arrivato a Fiumicino si è accorto di non avere più i documenti e lì è iniziata l'odissea» racconta Giorgio Brugnoli, assistente di produzione e amico dell'attore.
«L'ho atteso per ore fuori dall'aeroporto, ma non è mai uscito, glielo hanno impedito, ovviamente perché non aveva più il passaporto» aggiunge. «È stato un incubo, sembrava di essere in un film horror» ha raccontato l'attore, ma senza documenti, è ovvio, non si può lasciare l'aeroporto. Ted è stato quindi costretto a lasciare Fiumicino e a ritornare il prima possibile negli Usa.
SENZA IDENTITÀ
«Ted ha trascorso ore all'interno degli uffici della dogana - racconta Brugnoli - Dopo essere sceso dall'aereo ed aver ritirato i bagagli si è accorto di non avere più il passaporto. Ritrovandosi in queste condizioni, è dovuto ripartire per Los Angeles». Secondo il racconto dello staff di Neeley, l'aereo doveva atterrare venerdì alle 13.10, ma per ritardi allo scalo di Los Angeles è arrivato a Fiumicino un'ora dopo circa. «Gli hanno chiesto i documenti ma si è accorto di non averli più - racconta Brugnoli - forse qualcuno glieli ha rubati, non sappiamo quando. La polizia è stata gentile, gli ha prestato anche un cellulare per poter comunicare con me mentre lo aspettavo fuori dallo scalo, ma non c'è stato nulla da fare, Ted è dovuto rimanere dentro l'aeroporto, ha dormito in una stanza e il giorno dopo è ripartito per Los Angeles, con volo della mattina».
Neeley era atteso in Italia per la tournée europea di Jesus Christ Superstar che inizia il 5 a Milano e farà tappa a Roma a gennaio del prossimo anno. A Roma, racconta lo staff, avrebbe visitato Villa Adriana prima di partire per Milano. Durante le ore di attesa, l'entourage dell'attore ha provato anche a contattare l'Ambasciata americana. «Ma ovviamente dall'ambasciata ci hanno detto che non potevano fare nulla perché la legge è legge, gli sbarchi all'aeroporto sono di competenza delle forze dell'ordine italiane e non si può entrare nel territorio sprovvisti di documenti» aggiunge Brugnoli.
«Una disavventura - commenta Massimo Romeo Piparo, regista del musical - ma se fosse accaduta una cosa del genere a un italiano arrivato a New York, anche fosse stato Andrea Bocelli, avrebbe ricevuto lo stesso trattamento». Tornato a Los Angeles, Ted ha iniziato la procedura di urgenza per rifare i documenti. «Secondo quanto ci ha raccontato, è riuscito a risolvere il problema e forse già oggi dovrebbe ripartire con un volo diretto in Italia» aggiunge Piparo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero