Rissa a scuola tra genitori e bidelli per i figli sospesi: padri condannati

Rissa a scuola tra genitori e bidelli per i figli sospesi: padri condannati
Hanno superato la resistenza di un paio di bidelli che cercavano di sbarrargli il passo. E poi sono piombati in aula nel bel mezzo di una lezione. ...

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Hanno superato la resistenza di un paio di bidelli che cercavano di sbarrargli il passo. E poi sono piombati in aula nel bel mezzo di una lezione.




E' l'incursione lampo messa a segno da un manipolo di genitori in risposta alle sospensioni che il giorno precedente una professoressa dell'istituto alberghiero Pellegrino Artusi aveva affibbiato ai loro figli indisciplinati. Una vicenda che, oltre a procurare qualche lieve lesione al solerte operatore, ha finito per portare a giudizio i tre genitori coinvolti nella singolare manovra.



Per uno di loro, un cinquantaquattrenne romano, il solo chiamato a rispondere anche delle accuse di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, il giudice della quarta sezione penale del tribunale di Piazzale Clodio ha emesso una sentenza di condanna a nove mesi di reclusione. Mentre per gli altri due genitori coinvolti nella singolare irruzione sono arrivate condanne minori in relazione al solo reato di interruzione di pubblico servizio. Assolto, invece, come da richiesta del pubblico ministero Mario Pesci, uno dei bidelli che aveva tentato di impedire l'accesso in aula al gruppo, finito suo malgrado a processo perché accusato di aver colpito uno degli imputati durante il parapiglia.



L'IRRUZIONE

La storia risale al 21 aprile del 2009 quando, dopo aver distribuito qualche nota di biasimo ad alcuni studenti del primo anno, un'insegnante stabilisce che il giorno successivo i ragazzi debbano recarsi a scuola accompagnati dai propri genitori. Come da richiesta, il mattino seguente, gli adulti si presentano alla porta del complesso di via Pizzo Calabro, chiedendo di poter parlare con la professoressa. Il loro arrivo sul posto, però, è poco tempestivo.

I tre sono in ritardo, le lezioni sono cominciate già da tempo e la docente è impegnata nel suo lavoro con gli alunni. Un bidello avvisa il gruppetto di genitori del fatto che non sarebbero stati ricevuti prima del suono della campanella e, a questo punto, la situazione degenera. Il trio, composto da una coppia e da una seconda donna, insiste vivacemente.

Senza andare troppo per il sottile, raggiungono il primo piano dell'edificio e iniziano a confrontarsi animatamente con un operatore. Questi, che nello svolgimento delle sue mansioni ricopre a tutti gli effetti il ruolo di pubblico ufficiale, entra in contatto con uno dei padri, un uomo di 54 anni, e in breve gli animi si scaldano. L'imputato grida e inveisce contro il dipendente e, quando la tensione arriva al culmine, dalle parole passa alle mani.


A questo punto, vinta la resistenza del bidello -a sua volta querelato per lesioni dall'imputato e poi assolto in giudizio- il gruppetto di contestatori si introduce nell'aula, bloccando di fatto la lezione in corso e offrendo agli allievi presenti uno spettacolo tutt'altro che edificante. Solamente l'intervento dei carabinieri, immediatamente allertati, avrebbe poi riportato alla normalità la situazione nell'istituto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero