Regina Coeli, ironia e verità: è gara di parole fra detenuti e studenti nel nome della retorica

Regina Coeli, ironia e verità: è gara di parole fra detenuti e studenti nel nome della retorica
Verità contro post-verità. Una sfida a suon di retorica quella che ieri ha coinvolto nella Casa Circondariale di Regina Coeli una squadra formata dai detenuti contro...

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Verità contro post-verità. Una sfida a suon di retorica quella che ieri ha coinvolto nella Casa Circondariale di Regina Coeli una squadra formata dai detenuti contro quella degli alcuni studenti dell'Università Tor Vergata. Due round per #Guerradiparole2017, l'iniziativa organizzata dall'associazione per la retorica PerLaRe e sostenuta per la prima volta da Toyota Motor Italia, che scende in campo per una responsabilità sociale e per contribuire al miglioramento della società, come dichiara con fierezza l'ad Andrea Carlucci mentre si accomoda accanto ai giurati.

 

A decretare il verdetto finale una giuria composta da: il giornalista Filippo Ceccarelli, il conduttore del TG1 Alberto Matano, l'attrice Isabella Ragonese, il direttore di Radio Radicale Alessio Falconio, la linguista Valeria Della Valle e l'avvocato penalista Bartolomeo Giordano, oltre allo stesso Carlucci. Premiare la forza delle argomentazioni, nel pieno rispetto delle regole, è l'obiettivo della gara (presentata da Flavia Trupia, presidente PerLare) che intende riconoscere la bravura di chi difende la propria tesi senza perdere la pazienza o insultare.

Ogni formazione, composta da quindici persone, ha scelto un proprio portavoce e ha iniziato, non senza emozione e qualche imbarazzo, a dare vita alla kermesse che ha previsto un botta e risposta avvincente e conflittuale incentrato su un quesito: In alcuni casi è meglio dire la verità o una bugia buona?. Il confronto ha generato sorrisi, riflessioni spesso amare, in un sofisticato esercizio di auto-controllo e civiltà che ha premiato alla fine la squadra dei detenuti pronti a concludere la manifestazione con un pensiero originale ed ironico: «Il bugiardo non è un bugiardo ma un visionario, insomma qualcuno che va oltre dando un'interpretazione personale e futura». Con buona pace dei sostenitori della verità.
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Il Messaggero