Ippodromo Capannelle senza licenza, nel 2024 niente corse: la società che lo gestisce non ha il "titolo di disponibilità" dell'impianto

Il ministero dell'Agricoltura pubblica la lista 2024: l'impianto romano non c'è

Ippodromo Capannelle senza licenza, nel 2024 niente corse: la società che lo gestisce non ha il "titolo di disponibilità" dell'impianto
Capannelle addio: per il prossimo anno, si fa quasi certa l'assenza di gare e competizioni ippiche da Roma. Il Ministero dell'Agricoltura, che ha la competenza...

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Capannelle addio: per il prossimo anno, si fa quasi certa l'assenza di gare e competizioni ippiche da Roma. Il Ministero dell'Agricoltura, che ha la competenza sull'ippica, è stato pubblicato il decreto di riconoscimento delle società di corse per il 2024: Capannelle, al momento, non c'è, è in sospeso. Tanto che, si legge: Capannelle «sarà riconosciuta con successivo decreto a seguito della trasmissione da parte del Comune proprietario dell'impianto della pertinente documentazione».

Il nodo è la mancata verifica del «titolo di disponibilità» dell'ippodromo, di proprietà del Comune, alla società che lo gestisce, la Hippogroup, cui il Campidoglio non ha dato la proroga della concessione «a seguito di rinnovata istruttoria in esecuzione» di una sentenza del Tar del Lazio. Insomma, senza concessione, Hippogroup non ha titolo per stare dentro Capannelle e, quindi, il Ministero non può autorizzare l'organizzazione di corse e di tutto il contorno. La spiegazione arriva dal sottosegretario al Ministero dell'Agricoltura, Patrizio La Pietra: «Il riconoscimento delle società di corse è il presupposto necessario per la convenzione, la programmazione del calendario corse e per l'accettazione delle scommesse all'interno degli ippodromi. Ad oggi rimaniamo in attesa della definizione delle assegnazioni per Roma dal Comune, che occorre ricordare ne ha la competenza esclusiva, per completare il quadro nazionale. Riguardo all'ippodromo di Roma, nel riconoscerne il valore storico per il settore, auspichiamo che il Comune risolva la questione celermente, anche per il dovuto rispetto e la tutela dei lavoratori delle rispettive strutture».

LA LETTERA

Pochi minuti dopo la pubblicazione di questo decreto, la società Hippogroup, che appunto gestisce fino a oggi Capannelle, scrive una lettera al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e alle organizzazioni sindacali. Nel testo, l'amministratore delegato di Hippogroup, Elio Pautasso, dopo aver menzionato il decreto, scrive: «Da tale atto dipende il calendario delle corse di galoppo e trotto per il 20204, il finanziamento delle società di corse, l'accettazione delle scommesse ippiche, l'attività di allenamento degli equini. In tale decreto, Capannelle non è compreso per una mancanza di certezza di rapporto tra gestore (Hippogroup) e il proprietario (il Comune). Il perdurare di questa situazione comporterà nel concreto il mancato avvio delle corse del 2024, oltre al mancato finanziamento riconosciuto dal Ministero. Questo significa che le centinaia di lavoratori si troverebbero senza la loro attività, non verrebbe distribuito il montepremi alle categorie ippiche del galoppo e del troppo, non verrebbero accettate scommesse con conseguente danno erariale». Insomma, per Hippogroup di fatto senza questo riconoscimento, sarebbe il collasso totale dell'intera attività ippica a Roma.

LA REPLICA

Nel pomeriggio di ieri, incontro fra l'assessore allo Sport, Alessandro Onorato e sindacati e associazioni: «Qui abbiamo un concessionario che ha ricevuto milioni negli anni per fare determinati investimenti non fatti. E una sentenza di un tribunale che dice che dobbiamo calcolare 2 milioni di canone annuo. Siamo disponibili a collaborare per trovare una soluzione: domani (oggi per chi legge, ndr) insieme al sindaco Gualtieri incontreremo Hippogroup con maestranze e sindacati per mettere le cose in chiaro: possiamo concedere un altro anno di proroga ma solo come custodi della struttura, nelle more di un nuovo bando necessario a trovare un nuovo gestore. Del resto, nel Piano economico finanziario che Hippogroup ci ha presentato c'è l'attestazione di una non sostenibilità economica delle loro proposte. Per noi, non si tratta di una questione personale con Hippogroup ma del rispetto di una sentenza di un giudice. Inoltre, noi dobbiamo garantire la continuità del lavoro, degli investimenti e dell'intero settore dell'ippica romano. Ma non possiamo continuare a rimanere sotto ricatto di una storia che oramai affonda nella notte dei tempi: da Alemanno ministro dell'Agricoltura, ad Alemanno sindaco, poi con Marino e con la Raggi. Abbiamo già la Corte dei Conti con dei fascicoli aperti su questa concessione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero