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LA RICOSTRUZIONE
Intorno alle 3 di ieri mattina l'uomo si è lasciato alle spalle via Ortolani, ha girato in via di Saponara, ma invece di sterzare il volante per proseguire sul rettilineo è andato dritto, precipitando dentro il fossato che delimita le case. Quando sono arrivati i soccorsi, chiamati dai residenti svegliati di soprassalto dal boato dell'auto nel canale, Giangiuseppe Rosu era già morto. Le indagini per stabilire le cause della tragedia sono affidate alla polizia locale del gruppo Decimo Mare che hanno effettuato i rilievi. Due le ipotesi più accreditate. Quella del colpo di sonno che avrebbe distratto l'uomo alla guida dell'utilitaria, oppure un malore che non gli avrebbe consentito di evitare il fosso. Non è escluso, in questo caso, che la vittima non fosse più cosciente. Rosu, molto conosciuto in azienda dove lavorava da decenni, lascia la moglie e due figli, una femmina e un maschio. Ieri mattina, appena arrivata la notizia della tragedia, dalla sede Ama sono usciti i colleghi dell'uomo per raggiungere il luogo dell'incidente. Un via vai di residenti, amici e parenti straziante per una morte assurda. «Tutti i dipendenti e il Pd Ama si legge in una nota esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia per la scomparsa di un collega e un amico».
LE PROTESTE
Solo un anno fa nello stesso punto a perdere la vita in quel fossato era stato Gabriele Regini, appena 21 anni anche lui residente ad Acilia e anche lui precipitato nel fosso con la sua macchina.
All'alba di lunedì 9 ottobre scorso un cittadino peruviano è stato falciato da un'auto pirata in via dei Romagnoli a Ostia Antica. Il giovane è stato trovato steso a terra al bordo strada da alcuni automobilisti che hanno chiamato i soccorsi. Dopo cinque giorni di indagini infruttuose la polizia del Decimo Mare ha lanciato un appello alla ricerca di testimoni che possano fornire informazioni utili per risalire all'auto che ha investito e ucciso la vittima e fuggire senza prestare soccorso.
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