Prostitute gratis in cambio di qualche soffiata per evitare i controlli. È una delle fotografie scattate dalla maxi inchiesta che arriverà a febbraio davanti al giudice...
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LE TANGENTI
Si comincia con un tassista abusivo, finito nei guai per una vecchia inchiesta su un giro di cocaina trasportata da un gruppo di auto bianche. È lui nel 2008, mentre sconta la sua pena, a puntare l’indice contro i vigili Mario Ciliberto, Marco Croce del Gipt e Aldo Praino del Comando di Fiumicino. Per la procura è un testimone attendibile. Racconta che a Termini, in passato, aveva raccolto da vari tassisti centinaia di euro a settimana, che consegnava puntualmente a Ciliberto e Croce. I soldi, dice, servivano per far chiudere un occhio ai vigili sulle irregolarità. Scattano pedinamenti e intercettazioni. Vengono messe microspie anche nell’ufficio patenti della prefettura dove si sospetta che alcuni dipendenti cancellino le multe di tassisti e Ncc per i casi segnalati dai vigili corrotti. Ma dai video non emergono riscontri. Gli investigatori, però, scoprono che tre impiegati del palazzo di governo timbrano l’uno il badge dell’altro, frodando l’amministrazione sulle effettive presenze: Annarita Nunzi, 48 anni, Maria Laura Roselli (58) e Sabatino Cococcia (54) vengono accusati di truffa. Nei guai finisce pure un poliziotto, Danilo Pancia, per aver avvisato i dipendenti che qualcuno li stava intercettando, mandando a monte, dice il pm, l’inchiesta.
LE ACCUSE
Nell’elenco degli indagati ci sono tassisti e autisti Ncc che hanno ottenuto licenze e autorizzazioni taroccate. Uno di loro, intercettato, avrebbe offerto a Croce in pagamento i favori di una prostituta. È lo stesso vigile a confessarlo a un tassista. «Sintomo - scrive il gip - di un verosimile pagamento attraverso rapporti sessuali per i servigi resi». Una sorta di «tutela» che consentiva agli autisti di evitare i controlli e, scrivono i magistrati, «poter operare con tassametri manomessi, per ottenere, indebiti guadagni dai turisti stranieri». Ciliberto (nei giorni scorsi è stato visto alla guida di un van Ncc intestato alla moglie) avrebbe procurato perfino licenze false. Raccontava di intercedere presso le commissioni dei piccoli Comuni e si faceva pagare. Ma le licenze non erano tutte fasulle. A Bassiano nei guai per corruzione sono finiti Angela Coluzzi 53 anni, Maurizio Salvatori (51) e Maurizio Longo (51, sindacalista), tutti appartenenti alla commissione che formava la graduatoria finale del concorso per la concessione delle autorizzazioni e un ex assessore Roberto Campagna. Praino, invece, secondo il pm, avrebbe fornito documentazione falsa per presentare e far accogliere ricorsi a multe verbalizzate da altri agenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero