Incendi Roma, l'ipotesi dei barbecue: roghi causati da grigliate e falò per cucinare fagiani

La mano dell'uomo dietro i roghi di Centocelle e Balduina? Le ultime ricostruzioni

Incendi Roma, l'ipotesi dei barbecue: roghi causati da grigliate e falò per cucinare fagiani
Fagiani allo spiedo catturati con delle trappole rudimentali all’interno del parco archeologico di Centocelle e cotti su alcuni falò improvvisati. Potrebbe essere...

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Fagiani allo spiedo catturati con delle trappole rudimentali all’interno del parco archeologico di Centocelle e cotti su alcuni falò improvvisati. Potrebbe essere questa la causa scatenante del maxi-rogo divampato lo scorso sabato pomeriggio, subito dopo l’ora di pranzo, all’incrocio tra via Casilina e via Tuscolana. La “mano dell’uomo” di cui ha parlato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri - alludendo probabilmente a uno scenario criminale, e non di degrado - potrebbe essere quella di rom e senza fissa dimora accampati nell’area che un tempo ospitava lo storico campo nomadi Casilino 900.

LA NUBE TOSSICA
Una scintilla potrebbe essere partita da questi fuochi usati per cucinare. Poi le fiamme - alimentate dai gas dei rifiuti interrati, dal vento, dalle temperature torride e dalle sterpaglie secche - si sono estese rapidamente fino a coinvolgere i vicini autodemolitori, che hanno fatto da “detonatore” del rogo, originando la nube nera che è arrivata a lambire la cupola della parrocchia di Don Bosco e ha portato molti romani a postare sui social video con musiche apocalittiche che ironizzavano sull’arrivo in città di “Vecna”: il cattivo della serie televisiva “Stranger Things”.

I fumi tossici sprigionati da quella nube hanno fatto schizzare i valori delle diossine oltre i limiti previsti dall’Organizzazione mondiale della sanità, e solo ieri, dopo 4 giorni dall’incendio, tali valori sono rientrati nella norma. Non a caso la Procura, oltre a procedere per incendio doloso, indagherà per verificare anche l’ipotesi di disastro ambientale. 

GLI ACCAMPAMENTI ABUSIVI
“Pac Libero”, il Comitato per il parco archeologico di Centocelle, segnala da tempo la presenza di baracche abusive, cumuli di rifiuti illeciti (tra cui materiale ferroso) e gente accampata che cucina su griglie e fornelletti nei pressi dell’area verde. «C’è addirittura chi accende dei falò sul prato per cuocere la cacciagione», spiega Cristiana Trizzino, portavoce del Comitato. Sono state viste e fotografate dai residenti della zona delle trappole rudimentali usate proprio per catturare qualsiasi animale ci finisca sopra. In particolare, come nei reperti di una scena del delitto, ci sono degli scatti che immortalano delle piume: ciò che resta dei fagiani catturati da rom e senza fissa dimora. Insomma, il “bestiario” cittadino di Roma si arricchisce di nuove specie; dopo i cinghiali, i lupi, i gabbiani predatori, i parrocchetti tropicali e ovviamente i topi, ora ci sono anche i fagiani. 

GRIGLIE ABBANDONATE
Intanto è allarme anche al parco del Pineto, già coperto dalle fiamme una settimana fa e che secondo gli inquirenti è stato oggetto di un incendio doloso. Nonostante il precedente, l’area verde è ancora meta di picnic e soprattutto di grigliate con barbecue di fortuna nei punti dove l’erba è bruciata dal sole e quindi più facilmente infiammabile. A segnalarlo alle autorità alcuni residenti del quartiere Aurelio, girando per i sentieri del parco. E anche ieri sono stati trovati resti di cibo, bottiglie ma soprattutto delle griglia usa e getta che ci comprano nei supermercati. Tutte, va da sé, utilizzate e incenerite.

Nel parco del Pineto, denunciano sempre i residenti, c’è un pericoloso via vai di sbandati che si accampano e cucinano incuranti dei rischi. Anche perché un’ordinanza firmata dal sindaco Gualtieri delle scorse settimane, proprio per evitare nuovi roghi, vieta barbecue e l’accensione di fuochi in tutti i parchi della città.
 

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Il Messaggero