«Arrivano insulti rispetto ai quali mi son fatta le spalle larghe. Io mi posso difendere, non tollero quando invece offendono mio fratello, perché è morto e...
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«Io porto avanti da nove anni una battaglia di civiltà e legalità, eppure in questo momento arrivano minacce brutte - aggiunge - Sui social chi le fa può nascondersi dietro a una tastiera. Mi scrivono che devo fare la stessa fine di mio fratello, è una cosa che mi preoccupa, sono una mamma, dietro al leone da tastiera che fa certe sparate non possiamo mai sapere cosa si cela».
Ilaria, poi, ha parlato dei propri genitori: «Gli è stato ammazzato un figlio e nonostante tutto hanno continuato a credere nelle istituzioni e nello Stato che glielo hanno portato via. Non vivono più - racconta - la loro non è più vita, è solo un andare avanti. Per me, la figlia che gli è rimasta. E per i loro nipoti. Sono preoccupata, ora abbiamo questo processo in ballo, ma quando tutto questo sarà finito dovranno elaborare il lutto. Mio padre guarda ogni sera il film su suo figlio. Forse perché spera ogni volta in un finale diverso, che purtroppo mai potrà arrivare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero