«Era un angelo. Bello, con i capelli lunghi, sorrideva sempre, gentile. Un bambino meraviglioso. Come faccio a pensare che adesso non c'è più e che non...
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IL MALORE
Domenica mattina l'hanno portato via in ambulanza, era ancora buio quando la barella è salita su, e non è più tornato. Se ne è andato in un soffio, a soli dieci anni, e tutti da quell'alba maledetta si chiedono perché. Cosa ha stroncato in sedici ore circa K.G., un bambino vivace, bravissimo a scuola, giocatore di basket. Si è sentito male dopo aver mangiato un panino sabato a pranzo, un fortissimo dolore alla pancia con vomito e diarrea. I genitori hanno pensato all'influenza e gli hanno dato un antipiretico. La mattina dopo alle sei sono andati a controllare se aveva la febbre: lui era gelido e non rispondeva.
L'INDAGINE
La richiesta di soccorso, la corsa dalla Montagnola, dove la famiglia vive, fino in ospedale. Inutile, il bambino è morto prima di arrivare al San Camillo. La Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, un atto dovuto per poter effettuare l'autopsia e chiarire il motivo della morte improvvisa. Ieri pomeriggio è stato eseguito all'istituto di medicina legale dell'università di Tor Vergata solo un esame esterno e sono cominciate le operazioni peritali. L'autopsia è stata rinviata e sarà fatta questa mattina da Francesca Cordova, medico legale dell'ateneo di Tor Vergata. Nessuna ipotesi, per il momento, è stata esclusa: a causare la morte potrebbe essere stata un'intossicazione alimentare, una malformazione cardiaca o di altra natura. I medici che hanno soccorso il bambino non hanno riscontrato nessun segno della meningite, non aveva macchie sul corpo, e per questa ragione non è stata attivata la profilassi obbligatoria quando c'è il sospetto d'infezione.
«Mamma, devo dirti una cosa bruttissima: è morto un mio compagno di scuola. Il bambino con i capelli lunghi, te lo ricordi?». Il primo amichetto che se ne va, il banco vuoto, le maestre provano a consolare ma non si può. È stata una mattina che tanti non dimenticheranno, nell'istituto comprensivo Poggiali di via Aristide Leonori, alla Montagnola, a due passi dalla strada dove vive la famiglia.
I COMPAGNI
Qualcuno ha pianto, come si fa a spiegare a dei bambini che non rivedranno un loro amichetto e non si capisce ancora la ragione. «Siamo tutti sconvolti, aspettiamo di sapere qualcosa di più. È una cosa terribile», dice un insegnante. Le mamme all'uscita non parlano d'altro, qualcuna è preoccupata, «siamo sicuri che hanno escluso la meningite?». Ma sì, non è scattato alcun allarme. Tutti dieci, la sua pagella tra le migliori, così sorridente e allegro. Giocava anche a basket. «Una famiglia splendida», lui unico figlio. La mamma francese, il papà italiano. «Vogliamo sapere come è morto nostro figlio», solo questo riescono a dire i genitori. «Vogliamo la verità. Abbiamo perso il nostro bambino e dobbiamo capire cosa è successo». Quando il piccolo si è sentito male hanno pensato si trattasse di influenza e lo hanno messo a letto dopo avergli dato una tachipirina. Poi, la mattina non rispondeva più. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero