Il fenomeno editoriale da un milione di copie Toshikazu Kawaguchi oggi a Roma presenta la sua "saga" del caffè

Il fenomeno editoriale da un milione di copie Toshikazu Kawaguchi oggi a Roma presenta la sua "saga" del caffè
Una piccola caffetteria di Tokyo, una tazzina di caffè caldo, la volontà di tornare nel passato per rivedere insieme persona cara, sciogliere un nodo lasciato...

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Una piccola caffetteria di Tokyo, una tazzina di caffè caldo, la volontà di tornare nel passato per rivedere insieme persona cara, sciogliere un nodo lasciato insoluto, raggiungere la serenità. L'ambientazione è sempre la stessa. Ma cambiano i volti, le storie, le motivazioni, le speranze. Ritroviamo tutto lo stile delicato e surreale di Toshikazu Kawaguchi nel suo ultimo romanzo "Quando il caffè è pronto" (Garzanti Editore).

Autore amatissimo in Italia, caso editoriale con oltre un milione di copie vendute in Giappone,  lo scrittore giapponese oggi sarà a Roma, nell'ambito del suo tour italiano, alle 12, alla Libreria Nuova Europa presso il centro commerciale  Granai di via Mario Rigamonti 100 e presenterà il suo ultimo romanzo, il quinto della serie. Un appuntamento imperdibile per chi aveva già apprezzato i best sellers internazionali "Finché il caffè è caldo", "Basta un caffè per essere felici", "Il primo caffè della giornata" e "Ci vediamo per un caffè".

Le regole della caffetteria rimangono le stesse anche nell'ultimo romanzo "Quando il caffè è pronto". Se ti siedi sulla sedia giusta puoi tornare indietro nel tempo in qualunque momento desideri. Ma le uniche persone che si possono incontrare nel passato sono quelle che sono già entrate in quel locale. Inoltre qualunque cosa si faccia quando si è nel passato non si può cambiare il presente. La regola più difficile da rispettare è però quella che il viaggio nel passato inizia quando il caffè viene versato nella tazza e dura finché il caffè è caldo. Cioè circa dieci minuti. Il rischio è di non tornare mai più nel presente.
In questo posto magico di Tokyo, nato dalla penna di Kawaguchi, si può scegliere di vivere nuovamente un preciso momento della propria esistenza. Non è facile decidere se affrontare il viaggio perché la vita è piena di rimorsi e di rimpianti.

C'è sempre un gesto che non abbiamo fatto, una parola che non abbiamo detto, una lettera che non abbiamo scritto, un bacio che non abbiamo donato, una dichiarazione che non abbiamo esternato. Ci vuole coraggio per affrontare di nuovo quel momento.

Il piccolo Yuuki, duramente provato dal divorzio dei suoi genitori, seduto nella magica caffetteria di Tokyo, sceglie di tornare al giorno di Natale nel quale sua madre e suo padre gli hanno annunciato la loro separazione pur sapendo che non cambierà la loro sorte. Megumi, rimasta vedova pochi giorni prima che nascesse la sua bimba, vuole tornare nel passato per far vedere la figlia al marito defunto e far scegliere a lui il nome della piccola. E poi ci sono le amiche Ayame e Tsumugi che hanno permesso all’orgoglio di mettersi tra di loro. Tutti loro cercano una seconda opportunità seppur nella consapevolezza che torneranno nel presente e nulla sarà mutato. Devono solo concentrarsi sul futuro perché quello sì che si può ancora modificare.

Il passato, ormai immutabile, rappresenta un insegnamento, un monito a non ripetere gli stessi errori. Un salto indietro nel passato regala a chi decide di farlo dieci minuti di serenità e l'opportunità di rivedere una persona amata.

Un romanzo delicato quello di Kawaguchi che altro non è se non l'ultimo capitolo di una "saga del caffè" che tanto successo ha avuto in Italia. Probabilmente perché aiuta a riconciliarsi col passato lasciandosi alle spalle gli errori, le rabbie, le gelosie, le incomprensioni. Un punto di partenza per non avere paura del futuro e per affrontare il domani con maggiore serenità. 

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Il Messaggero