Roma, la Asl 2 nel mirino del Fisco: maxi cartella da 64 milioni

La "tegola" per il conto economico dell'azienda sanitaria più grande di Roma è stata notificata dal settore Riscossione a fine maggio

Roma, la Asl 2 nel mirino del Fisco: maxi cartella da 64 milioni
Una maxi cartella esattoriale per oltre 64 milioni di euro è stata recapitata dall'Agenzia delle Entrate a causa di un presunto mancato versamento dell'Iva alla Asl...

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Una maxi cartella esattoriale per oltre 64 milioni di euro è stata recapitata dall'Agenzia delle Entrate a causa di un presunto mancato versamento dell'Iva alla Asl Roma 2. La "tegola" per il conto economico dell'azienda sanitaria più grande di Roma è stata notificata dal settore Riscossione a fine maggio, ma è solamente in questi giorni che la notizia è trapelata, dal momento che i vertici Asl, il 25 luglio scorso, hanno deliberato l'affidamento a un legale esterno del contenzioso aperto con il Fisco, in ausilio all'avvocatura interna. La cartella per un importo pari, con l'esattezza, a 64.344.067,96 euro è relativa a un asserito debito derivante da «controllo modello Iva per l'anno 2016».

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I QUESITI

E ora la Fials, Federazione italiana autonomie locali e sanità, con una nota protocollata il 31 luglio e indirizzata alla direzione generale chiede di sapere «a quale versamento Iva si riferisca», in particolare «se viene coinvolta l'inadempienza contributiva di un operatore economico impiegato in un contratto di servizi e/o fornitura continuata e, eventualmente, di quale operatore si tratti». Un mistero, insomma, che la Asl, tuttavia tende a ridimensionare: «Supponiamo che ci sia stato un disallineamento tra i sistemi informatici, quello nostro e quello di lettura dell'Agenzia delle Entrate», fa sapere l'azienda sanitaria di via Brighenti. La quale tuttavia non nasconde che «è la prima volta che ci arriva una cartella del genere».

LA SOSPENSIONE

La Asl si è, dunque, mossa prima in autotutela, impugnando poi il provvedimento, con ricorso giudiziale ora pendente dinanzi alla Corte di Giustizia Tributaria di I grado di Roma insieme alla istanza cautelare di sospensione dell'efficacia esecutiva. Nel frattempo è stata chiesta alla Uoc Bilancio e ciclo passivo una dettagliata relazione sulla fattispecie considerata dalla cartella, con tanto di documentazione a corredo. Ma davvero è tutto frutto di una mancata sincronia tra i sistemi informatici? Saranno gli esiti del contenzioso a stabilirlo. Nel frattempo nella lente della Fials c'è la miriade di appalti diretti e indiretti con i fornitori, che siano di materiali, servizi o di personale. La Roma 2, per esempio, è pioniera nell'utilizzo di personale infermieristico esterno reperito attraverso le cooperative. Possibile che il "buco" paventato dall'Agenzia delle Entrate riguardi, invece, i contributi previsti? Per ora è un rebus. L'Azienda è convinta che la questione verrà chiarita: «Con il ricorso daremo modo di fare tutte le verifiche necessarie, punto per punto, dal momento che l'atto notificato non entra nel dettaglio». Riguardo al personale ostetrico e infermieristico in outsourcing, già a dicembre la Fials aveva posto dei quesiti, incentrati perlopiù sulle «continue proroghe con variazioni degli importi (verso l'alto) all'unico soggetto contraente privato», secondo il sindacato in contrasto «ai pareri dell'Anac», l'Autorità nazionale anticorruzione.

Non solo. Nonostante l'impiego di ostetriche e infermieri esterni idonei, l'Azienda continuerebbe a fornire l'assistenza ai pazienti con personale che ha ricevuto nel tempo giudizio di idoneità «con limitazioni» dal medico competente e che, dunque, dovrebbe essere utilizzato per mansioni amministrative nell'ambito della propria professione. Circostanza che, però, sempre secondo la Fials che ha richiamato più volte la direzione sulla questione, rimarrebbe ancora disattesa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero