Vietata la torta della nonna e via libera al biscotto biologico. Alla scuola elementare "Garrone" di Ostia una circolare del dirigente scolastico manda su tutte le furie i...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA DECISIONE
In una nota, il preside ribadisce le linee guida delle disposizioni volute dal Comune di Roma in merito all'educazione alimentare e allo stesso tempo obbliga le insegnanti a controllare. «Le maestre invitano gli alunni a non tirare fuori le merende portate da casa - ha precisato il preside Maurizio Durante - e se i ragazzi lo fanno, viene chiesto loro di rimetterle nello zaino. Rientra tutto in un progetto educativo per chi fa il tempo pieno - ha continuato il dirigente - i bambini non possono mangiare solo quello che portano da casa. C'è da combattere anche una cattiva educazione alimentare fatta dai genitori nei confronti dei propri figli. Non possiamo avere i bambini obesi come in Germania e in America. I bambini delle elementari sono i più viziati». Parole di fuoco che da giorni tengono acceso il dibattito tra la scuola e le famiglie. «Se la mangiassero loro questa misera colazione - tuona Orietta, una rappresentante dei genitori- mio figlio mangia quello che dico io». «Quello che contestiamo - le fa eco un'altra mamma- è il fatto che le merende che sono state adottate dalla scuola non sono adatte né per la qualità né per la quantità. I biscotti sono secchi, il pane pure». «Neanche uno yogurt si può portare - aggiunge un papà - è assurdo!».
LA PETIZIONE
Contro le disposizioni del preside è stata avviata anche una raccolta firme,ma nessuno riesce a convincere il dirigente scolastico a fare marcia indietro. Dall' istituto fanno comunque sapere che dietro queste nuove direttive ci sono nutrizionisti e tecnici del comune di Roma che decidono i menù e sorvegliano sugli appalti. Anche se la Uil di Roma denunciò la stranezza per cui nel sistema di affidamenti del servizio mensa nei municipi della Capitale compaiano sempre le stesse coop. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero