Erano stati allestiti con uno scopo ben preciso: dare un posto dove stare a chi, di giorno e di notte, si sarebbe dovuto occupare del controllo di una scuola, evitare che fosse...
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A lanciare l’allarme è l’Associazione nazionale presidi: «Ci sono in tutta la città - spiega il presidente, Mario Rusconi - un centinaio di alloggi di ex custodi occupati abusivamente e nonostante i solleciti, e in molti casi anche le denunce sporte dai presidi che hanno chiesto lo sgombero, la situazione è molto di là dall’essere risolta». Due i principali effetti: «Sa un lato chi occupa abusivamente un alloggio in un caso su due non paga al Comune o all’ex provincia l’affitto e neanche le utenze che essendo quasi tutte legate all’istituto scolastico vengono facilmente aggirate, provocando anche una perdita per le casse pubbliche - conclude Rusconi - Dall’altro, si priva una scuola di spazi alternativi dove svolgere le lezioni o creare laboratori, biblioteche, palestre». Nel 2009, una delibera comunale (la numero 329) obbligava i custodi andati in pensione a restituire gli alloggi entro 3 anni e nel frattempo a provvedere al pagamento dell’affitto. La delibera è rimasta lettera morta e ha contribuito a eludere centinaia di migliaia di euro tra bollette e canoni di locazione. In tempi più recenti - parliamo della scorsa consiliatura - il Campidoglio era riuscito a imporre la riconsegna dei locali entro il 31 dicembre 2016, ma da allora quelli di fatto liberati si contano sulle dita di una mano. Tante le segnalazioni che proprio i dirigenti scolastici hanno più volte inviato alle forze dell’ordine o ai presidenti dei Municipi se non direttamente ai due enti: Comune e Città metropolitana.
All’istituto comprensivo Celli (IV Municipio) nel plesso delle medie il custode è deceduto ma l’alloggio è abitato dal figlio che, ovviamente, non ha ereditato il mestiere del padre.
Il Messaggero