Pomezia, il capo dell'azienda: «Mai subito minacce, ma il mio cognome preferisco non dirlo»

«Se sono il proprietario? No, sono l'amministratore unico, quello che paga». Antonio - «il cognome non lo...

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«Se sono il proprietario? No, sono l'amministratore unico, quello che paga».

Antonio - «il cognome non lo dico» - è rifugiato dietro il camion dei vigili del fuoco e guarda la nube nera che ieri alle 18 avvolgeva ancora la Ecoservizi srl, ex Eco X, azienda che raccoglie e divide carta e plastica nella zona industriale di Pomezia, appestata da un odore acre che brucia la gola. Si sta mettendo la mascherina verde, accanto ha tre operai stranieri e un quarto italiano, parlottano.

Cosa è successo?
«E' successo che l'azienda non c'è più, sono crollati due capannoni, è tutto bruciato, avevamo 500mila euro di materiale pronto per la vendita».

Cosa fate qui?
«Dividiamo carta, cartone e plastica a seconda delle tipologie e poi li rivendiamo a gente che la rilavora».

Cioè che la ricicla...
«Sì».

Dov'è partito l'incendio?
«Da dietro - dice Antonio indicando il punto nella struttura di sinistra - in fondo al capannone dove ci sono le pedane di legno, che servono per lavorare, e il ferro. Gli operai erano nell'angolo ed è partito il fuoco. Ma lì c'era il ferro e la plastica ferma, è strano che sia partito proprio da lì l'incendio». «Ma - riflette uno dei quattro operai - il fuoco può cominciare dove c'è la carta, non dove c'è il ferro, quella è la parte meno indicata».

Avete mai ricevuto minacce o avvertimenti?
«No, mai. Noi lavoriamo coi magazzini, coi supermercati, andiamo con i nostri mezzi a ritirare imballaggi».

Le telecamere dell'azienda hanno ripreso qualcosa di sospetto?
«Non lo sappiamo, qualcuna funzionava, qualcuna col calore si è fusa».

Può essere penetrato qualcuno dall'esterno?
«No».

Cosa è successo allora?
«Non lo so, alle 8 c'era già il personale a lavorare in azienda, i trenta dipendenti arrivano tra le 7 e le 7,30».

Secondo lei è un incendio doloso?
«No»

Autocombustione? Si è sprigionato qualche gas?
«Potrebbe. Da quando ci sono io è il primo incidente che ci capita».

L'ammontare dei danni?
«Tantissimi, sono crollati entrambi i capannoni e dentro c'era circa 500mila euro di materiale pronto per la vendita».

Cinquecentomila euro, così tanto?
«La plastica macinata costa un sacco di soldi. Dovevano partire cinque o sei viaggi».

Oltre alla plastica macinata cosa è andato distrutto?
«Cartone imballato e plastica in foglia».

Quanto materiale avevate in azienda?
«Tanto, difficile quantificarlo, qui arriva tanto materiale che lavoriamo tutti i giorni».


Dalle autorizzazioni risulta che dal 2015 l'amministratore unico della Ecoservizi srl (ex Eco X) è Antonio Buongiovanni, 60 anni, originario della provincia di Caserta e residente ad Ardea.
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Il Messaggero