Ventiquattro rinvii a giudizio, due condannati e una decina di patteggiamenti. È quanto deciso dal gup di Roma per le persone coinvolte nell'inchiesta sul dissesto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il processo è fissato per il prossimo 16 novembre davanti ai giudici della nona sezione penale. La procura contesta, a seconda delle posizioni, la bancarotta fraudolenta, l'emissione e utilizzo di fatture false e l'occultamento di scritture contabili e riciclaggio in relazione a tutta una serie di attività di spoliazione dei beni avvenute tra il 2007 ed il 2012. Tra i rinviati a giudizio anche Domenico Temperini, ex amministratore di Idi-Farmaceutici nonché direttore generale pro-tempore di Idi-Sanità, e Antonio Nicolella, ex membro del Cda del Consorzio Servizi Ospedalieri. Tutti, a cominciare daDecaminada, furono arrestati nell'aprile del 2013. Il gup Fabio Mostarda ha anche disposto un'assoluzione e alcuni proscioglimenti su reati oramai prescritti.
Numerosi gli episodi di distrazione dei fondi ai danni della Congregazione citati nel capo di imputazione. L'inchiesta prese le mosse da un esposto nel quale alcuni dipendenti dell' Idi lamentavano il mancato versamento degli stipendi e segnalavano una serie di incongruenze nella gestione amministrativa della struttura sanitaria. Gli accertamenti, nel maggio 2013, sfociarono in un maxisequestro di beni per sei milioni di euro riconducibili a Decaminada e Temperini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero