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Minimalisti o dallo stile più ricercato, adattabili a tutti i gusti e capaci di soddisfare ogni esigenza. Dall’anima internazionale con richiami a Roma ma anche all’arte e alla cultura italiana e non solo. Sono i nuovi hotel inaugurati o pronti ad aprire nella Capitale entro la fine dell’anno e sono tutte strutture extra lusso a cinque stelle. Da qui riparte il turismo nella Città eterna o, almeno una parte, con una dozzina di alberghi che da luglio ad oggi hanno rimesso in moto il settore e altrettanti pronti ad ospitare clienti già a partire dalla fine di ottobre. E non è un privilegio solo del Centro storico perché molte strutture abbracciano infatti il salotto di Roma e sorgono in quartieri più periferici.
LE STRUTTURE
È il caso ad esempio del “Soho House Rome” che sbarca a San Lorenzo. Non solo hotel, non solo accoglienza: ma concept di creatività e club, celebre in tutto il mondo e rimbalzato agli onori delle cronache mondane dopo aver ospitato nella struttura londinese il primo incontro tra il principe Harry e Meghan Markle. A seguire ecco il gruppo degli hotel di lusso Shedir che firma tre strutture a Roma: l’hotel Maalot a pochi passi da Fontana di Trevi, Palazzo Roma e Palazzo Shedir con vista mozzafiato su piazza Venezia. Ancora: non distante dalla Biblioteca Nazionale, il quartiere di Castro Pretorio viene impreziosito dall’hotel San Martin.
E se è attesa l’inaugurazione dell’hotel Bulgari a piazza Augusto Imperatore, non distante dalla fermata della metro Cipro ecco che da settimane ha aperto il “Mama Shelter” dal tipico gusto parigino.
GLI EFFETTI
Gioco forza, tra gli effetti che queste inaugurazioni si portano dietro c’è anche quello legato all’occupazione: «Contiamo che tantissimi saranno i posti di lavoro che proprio queste strutture attrarranno», aggiunge ancora il presidente di Federalberghi Roma. Orientativamente, contando proprio il numero degli hotel, i servizi che offrono, le camere complessive, non meno di 4 mila saranno le persone che potranno trovare un impiego tra servizi diretti e indiretti. Si va dal personale interno a quello coinvolto nei rifornimenti e non solo. «Sarà sicuramente un’occasione - prosegue Roscioli - anche se non dobbiamo dimenticare che, al netto delle strutture di lusso ed extra lusso, a Roma ci sono ancora 400 hotel di categorie inferiori chiusi per la pandemia, si tratta di strutture ricettive che nei mesi scorsi per l’assenza dei turisti hanno chiuso e che al momento non hanno ancora riaperto». La strada verso una ripresa del settore è iniziata già la scorsa estate e ad oggi, basta passeggiare per il Centro per rendersi conto del cambio di passo rispetto ad un anno fa.
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ARRIVI E PRESENZE
La principale fetta dei turisti tornati nella Capitale è rappresentata da viaggiatori europei (francesi, inglesi, tedeschi e spagnoli) nonché italiani che magari approfittano di un weekend lungo. Manca, invece, tutto il flusso proveniente dall’Est: «Roma - conclude Roscioli - è ancora orfana di turisti cinesi, asiatici, russi che sappiamo essere da sempre un volano importante per il settore, e quelli dell’America Latina». Ma già a partire dai primi mesi del prossimo anno - confidando in una continua riduzione dei contagi da Covid - l’indice di arrivi e presenze dovrebbe cambiare, iniziando ad attestarsi sui livelli del 2019 o, almeno, dovrebbe essere lasciato alle spalle l’andamento che ha caratterizzato i mesi scorsi.
Il Messaggero