Cresce del 150% in 11 mesi lo scarico di rifiuti ingombranti da parte dei cittadini di Guidonia e il Comune è costretto a sospendere i conferimenti almeno fino a fine anno....
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Impossibile, a quanto pare, anche chiedere un ulteriore sforzo alle ditte che si occupano di prelevare i materiali. «A fine settembre erano già esaurite le quantità contrattualizzate – spiega il consigliere Alessandro Cocchiarella (M5S), presidente della commissione Ambiente – e perciò abbiamo dato seguito al cosiddetto “quinto d’obbligo”, per estendere il conferimento di circa il 20 per cento. Utilizzato anche questo margine abbiamo esaurito tutte le possibilità. Sospendere la raccolta è stata una scelta obbligata per avere il tempo di bandire la nuova gara, tarata su volumi superiori, ed espletarla».
Gli ultimi appalti erano stati assegnati poco più di un anno fa «ma – aggiunge Cocchiarella – si era preso in considerazione, come si fa in questi casi, il volume dell’anno precedente maggiorato di circa il trenta per cento». Tempi stimati per chiudere l’iter: circa un mese a mezzo. «Ma contiamo di poter riaprire al conferimento già dopo le feste». Ma perché questa impennata di ingombranti? Da una parte, secondo l’analisi fatta dai tecnici dell’Ambiente, la diffusione sempre maggiore della possibilità di utilizzare l’isola ecologica di via Lago dei Tartari, dall’altra la maggiore frequenza delle “giornate ecologiche”, cioè la raccolta itinerante organizzata quartiere per quartiere due volte al mese: 24 appuntamenti nel corso del 2019 a cui bisogna aggiungere quelle “permanenti” (cioè tutte le settimane) nei quartieri di Albuccione e Villalba perché più problematici.
In vista del prossimo bando, si studiano i correttivi soprattutto in chiave di riuso. Primo punto: le giornate ecologiche diventeranno anche occasione per consentire a chi lo cerca di prendere le cose riutilizzabili. Dopo le operazioni di scarico, cioè fino ad una certa ora, sarà possibile il contrario: prendere gratuitamente ciò che è ancora in buone condizioni. «Abbiamo visto buttare – dice il presidente – sedie in legno massello degli anni ’50, tavoli di ciliegio. L’ultima volta anche 30 ventilatori funzionanti». Il rischio da fronteggiare, però, in questo mese è quello di veder spuntare in tutti i quartieri discariche selvagge, alimentate dall’impossibilità di liberarsi in maniera regolare di ingombranti. In azione, per tutti i controlli, le guardie ambientali.
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Il Messaggero