Guidonia in festa: Maria la "russa" prima donna campionessa italiana di boxe

Maria "Russian" Cecchi, la boxeur di Guidonia, figlia di una russa, diventata campionessa italiana
Guidonia, i quasi centomila abitanti e il Comune ricevono un grande orgoglio dalla boxe. Maria “Russian” Cecchi (nella foto), ex ballerina, modella, insegnante di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Guidonia, i quasi centomila abitanti e il Comune ricevono un grande orgoglio dalla boxe. Maria “Russian” Cecchi (nella foto), ex ballerina, modella, insegnante di danza, ma il cuore solo per il pugilato, ha conquistato il titolo di campionessa italiana “Supergallo”. La venticinquenne, che abita a Guidonia Centro, si è imposta su Anna Lisa Brozzi sul ring del Palasantoro a La Rustica sabato notte. Dieci riprese, vittoria che ha fatto felice la città. Punteggio finale: 97 a 93 per due giudici, per il terzo 98 a 93. Maria, figlia di una russa (da cui il soprannome), combatte «anche per affermare l’importanza della boxe femminile». L’evento si è svolto a porte chiuse in diretta streaming. Un bel risultato per lo staff, l’allenatore Simone Autorino, Franco Federici, Fabio Fantauzzi e Valerio Fantauzzi, insieme al direttore sportivo Veruska Sirimarco, dell’Accademia pugilistica Roma Est. «Guidonia ha la prima donna campione d’Italia nel professionismo – dice Autorino - Un risultato incredibile. Ci sono giornate nello sport terribili, altre fantastiche. È stata una di queste». Raggiante la Cecchi, che ha fatto pure la baby-sitter. «Ci ho messo quattro anni ma il giorno è arrivato». La giovane di Guidonia, che sogna le Olimpiadi, unisce l’impegno agonistico a quello sociale: per ogni sfida un evento benefico. «I ragazzi sono fonte di orgoglio, portano sempre a casa risultati – dice il ds Sirimaco - Un giorno lo racconterò a mio figlio. Mentre niente era permesso per una pandemia che toglieva la vita e uccideva l’economia in silenzio, vincevamo un titolo italiano. Una bella storia per i guidoniani».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero