Il Comune di Guidonia mette in vendita 400 immobili per risanare i buchi di bilancio

La sede del Comune di Guidonia
Cinque appartamenti già venduti, altri 10 prenotati, mentre continua a sfornare preventivi l’ufficio istituito in Municipio per concordare la soluzione più...

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Cinque appartamenti già venduti, altri 10 prenotati, mentre continua a sfornare preventivi l’ufficio istituito in Municipio per concordare la soluzione più adatta alle condizioni economiche di ognuna delle famiglie. A Guidonia non sembra più una missione impossibile la vendita delle 400 case popolari comunali, inserite nel «programma delle alienazioni» legato al piano di rientro dal maxi-disavanzo: più il Comune riesce a incassare da immobili non più strategici e più si allontana il rischio crac.

Segnali di una situazione che si sblocca dopo gli aggiustamenti seguiti alla protesta di piazza degli inquilini che a dicembre costrinse l’amministrazione a bloccare l’asta: molti non erano stati nemmeno avvisati che l’appartamento in cui vivevano da decenni era stato messo in vendita al miglior offerente. Ora chi vuole diventare proprietario ha varie possibilità: l’acquisto scontato o affitto con riscatto, anche per i morosi che vogliono regolarizzarsi, ferme restando le garanzie sociali, cioè il diritto di rimanere per gli over 65 anni, i portatori di handicap e le famiglie a basso reddito che non possono permettersi alcun tipo di investimento.
«Siamo usciti dall’impasse proprio analizzando le criticità emerse con la protesta – spiega l’assessore all’Urbanistica, l’architetto Chiara Amati -. L’ufficio casa istituito per studiare ogni singolo caso è stato terreno di incontro. Perché anche gli inquilini hanno capito che la volontà dell’amministrazione è quella di garantire tutti i diritti favorendo il più possibile l’acquisto da parte loro con sconti e facilitazioni».

Prezzo di cessione medio delle cinque operazioni già andate a buon fine, circa 40mila euro. Primo obiettivo del front office è stato quello di fare uno screening completo delle palazzine di via Filangieri (per le quali, proprio per questo, nel 2018 la vendita è stata sospesa). «Era il caso più problematico – aggiunge Amati -. Incontrandoci con ciascuna delle famiglie, valutando ogni aspetto della loro vita insieme, è stato possibile capire se e quale tipo di investimento fossero in grado di fare per acquisire la proprietà». Il dato emerso è che la percentuale di chi proprio non può oscilla tra il 20 e 30% degli assegnatari. Chiunque voglia farsi avanti per concordare una soluzione può rivolgersi all’ufficio casa telefonando per un appuntamento al numero 0774.301393. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero