Nasce a Guidonia il primo centro nazionale per giovani autistici

La sede dell'associazione Vivere a Colori
“Vivere a colori… con l’autismo”, questo il nome del progetto che ha trovato casa a Guidonia, in locali messi a disposizione dalla parrocchia di...

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“Vivere a colori… con l’autismo”, questo il nome del progetto che ha trovato casa a Guidonia, in locali messi a disposizione dalla parrocchia di Villanova. Obiettivo: un programma sperimentale di orientamento al lavoro e all’integrazione per giovani autistici. Finanziato dal ministero del Lavoro e Politiche sociali insieme alla Regione Lazio, proposto dall’associazione “Angsa Tivoli e Valle dell’Aniene” e che ha come maggiori partner la diocesi di Tivoli, i comuni di Tivoli e di Guidonia, la Asl Rm5 e l’università degli Studi internazionali di Roma (Unint). Si parte dal centro di orientamento ma si guarda molto più lontano per garantire un futuro “possibile” per gli adulti con autismo: «Realizzare – spiegano dall’Angsa, l’associazione nazionale genitori soggetti autistici - una cooperativa sociale; costruire una fattoria che contribuisca ad una serie di attività terapeutiche-abilitative oltre che lavorative; creare una struttura ricettiva “Agriturismo sociale” per l’inserimento; arrivare ad avere un’autosostenibilità del progetto con lo sviluppo di una vera e propria impresa senza scopo di lucro; coinvolgere le imprese del territorio con l’intento di creare una rete di economia solidale attraverso un “laboratorio” di sperimentazione civica economica e sociale»

Un programma ambizioso e una sfida che coinvolge le principali istituzioni del territorio e che, intanto, apre le porte di un centro che sarà un punto di riferimento per i ragazzi e per le loro famiglie. «Siamo felici di contribuire a creare modelli ed interventi di innovazione sociale a sostegno delle persone più fragili – ha detto il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali di Guidonia, davide Russo –. Il nostro partenariato si concretizzerà con la donazione di un terreno sul quale si potrà realizzare la fattoria sociale. La location potrebbe essere individuata anche all’interno del progetto di riqualificazione Colle Rosa». Colle Rosa è un complesso composto da quattro costruzioni abusive per un totale di più di tremila metri quadri, circondato da ampie aree verdi, assegnate al patrimonio del Comune dalla Corte di Appello nel 2016 che l’amministrazione ha deciso di strappare alla demolizione per servizi abitativi popolari e socio-assistenziali. Il progetto complessivo, secondo la tabella di marcia indicata dall’assessorato, sarà terminato entro il mese di giugno, puntando su temi di sostenibilità ambientale, recupero del degrado, inclusione urbana e sociale, qualità abitativa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero