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«Devo prendere mia figlia, vedi di levarti davanti che è meglio per te». È stato panico in un asilo di Guidonia Montecelio, l'altro pomeriggio, quando un papà, nonostante il divieto di avvicinamento alla bimba e alla sua ex moglie, si è presentato nell'istituto con la pretesa di portarla con sé. Ci è voluto tutto il sangue freddo di quella maestra, minacciata e spintonata, per allontanare il potenziale pericolo dalla scuola. Con una scusa è riuscita a portarlo fuori e poi in un lampo ha chiuso a chiave la porta. L'uomo, un moldavo di 41 anni, è stato arrestato dopo l'intervento di due volanti della polizia arrivate dal commissariato di Tivoli e da quello di San Basilio. E non è stato facile: ha aggredito gli agenti con calci e spintoni mentre cercavano di bloccarlo. E ancora, una volta caricato in auto, picchiando con le manette ha mandato in frantumi uno dei vetri posteriori del mezzo della polizia.
I PRECEDENTI
A dicembre scorso un caso simile, con presenza molesta dell'ex davanti alla scuola del figlio per minacciare di morte la mamma, è successo anche a Tivoli. E il papà stalker è passato dal divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico agli arresti domiciliari. L'uomo, un commerciante 40enne, aveva inveito anche contro il nuovo compagno della donna impugnando un machete. Glielo aveva agitato davanti con un avvertimento: «Ti taglio la testa». Anche in questo caso il gip ha deciso per un ulteriore rafforzamento del cordone di sicurezza intorno alla vittima arrivato dopo le indagini dei poliziotti del pool antiviolenza, coordinati dal sostituto commissario Davide Sinibaldi, che hanno accertato come l'uomo costantemente si sottraesse sia ai divieti che ai controlli. Non solo non aveva mai dato indicazioni su dove abitasse rendendosi irrintracciabile all'attivazione dell'allarme del dispositivo, ma era stato sorpreso (grazie al monitoraggio) davanti all'impianto sportivo frequentato dal figlio minore, a breve distanza dalla ex compagna che continuava a perseguitare perché non accettava che avesse iniziato una nuova relazione. E ancora era capitato che si fosse allontanato senza portare con sé la "centralina" dell'apparecchio di controllo. Un mese prima, sempre a Tivoli, un 55enne che aveva aspettato e minacciato il fratello con un'ascia davanti alla palestra che frequentava con i figli. L'uomo, affetto da disturbi psichiatrici, lo accusava di complottare contro di lui tenendolo lontano dai nipoti. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero