C'è chi ha imparato a prepare un piatto di carbonara senza essersi mai preoccupato di scoprire la differenza tra guanciale e pancetta, chi invece è riusciuto...
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Scuola durante il Coronavirus, «ripartiamo dai piccoli Comuni»
Il progetto è nato per andare incontro a uno studente peruviano i cui genitori, dopo un viaggio in Perù, non sono riusciti a far ritorno in Italia a causa dell'emergenza dovuta al coronavirus. E così è partito il contest - a cui partecipavano all'inizio soltanto gli alunni dell'alberghiero - per far compagnia e aiutare il compagno rimasto a casa da solo anche nella preparazione del pranzo e della cena. Ma poi altri studenti e persino i tutor didattici e lo stesso preside dell'istituto, hanno deciso di partecipare. Le gare, dal carattere prettamente amatoriale, non prevedono un numero chiuso di partecipanti, poiché l'obiettivo è quello di stimolare la maggiore interazione possibile.
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I "cuochi" sono giudicati dal pubblico (composto da altri studenti) e dai propri parenti a casa, gli unici fortunati a poter assaggiare le ricette preparate. Alla fine dell'incontro, ogni partecipante esprime un giudizio sugli altri sfidanti e si decreta il vincitore che propone il tema per il contest successivo. Sui canali social viene pubblicato un "best of" della sfida.
In tutto, ad oggi, sono stati coinvolti 24 studenti, di cui 11 dell'alberghiero, per un totale di tre appuntamenti: il primo a tema libero, che ha visto gareggiare gli studenti anche con ricette dei propri paesi di origine, in quanto tra di loro ci sono giovani provenienti da Spagna, Brasile, Colombia, Perù, Romania e Cina; nel secondo gli studenti si sono sfidati nella preparazione della carbonara; nel terzo ci sono state sfide dirette tra studenti e personale didattico (le hanno vinte tutte gli alunni) e il tema era in questo caso la "cacio e pepe" e la "gricia".I prossimi appuntamenti prevedono sfide sul cibo multietnico (dal guacamole, a un antipasto tipico peruviano o un'insalata russa in versione rumena) e la cucina improvvisata con gli ingredienti che si trovano nel frigorifero. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero